Tre ministri al tavolo con Stellantis, è il segnale che si va verso l'accordo. Confermati gli impegni su Cassino. Imparato ha detto che sarà un piano all'insegna della concretezza ed ha assicurato che non saranno promesse
Stellantis e il governo questa volta sono a un passo dall’accordo. Ci sono arrivati dopo almeno un anno e mezzo di alti e bassi. Gli osservatori considerano davvero buone le possibilità che il tavolo di martedì 17 dicembre convocato dal ministro Adolfo Urso, si concluda con una firma. Segnerebbe una svolta nei rapporti tra Palazzo Chigi e l’azienda.
Non è da sottovalutare in questo senso il fatto che all’incontro sia prevista la presenza anche del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti e di quello del Lavoro Marina Calderone. Ci saranno i sindacati, il governatore del Lazio Francesco Rocca con i presidenti delle Regioni sede di stabilimenti di Stellantis e l’Anfia cioè l’associazione della componentistica.
Segnali da Atreju
Un segnale chiaro lo ha lanciato oggi la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Lo ha fatto dal palco di Atreju. “Il nostro approccio è molto diverso dalla sinistra, non abbiamo pregiudizi ne facciamo favoritismi, vale per Stellantis come per le altre aziende. Se l’approccio è costruttivo faremo la nostra parte come fatto finora perché quando si tratta di difendere occupazione e crescita ci trovate in prima fila a noi, perché il Pd non l’abbiamo visto arrivare“. Sottolineando che “a Elly Schlein si inceppa la lingua quando deve dire Stellantis“.
In queste ore si lavora senza soste dietro alle quinte e c’è un clima di crescente ottimismo pur nella consapevolezza che il settore sta attraversando una fase molto complessa. Tutti sono persuasi che per raggiungere la soluzione sia indispensabile lo sforzo di tutti.
Il piano per Cassino e gli altri
Sarà Jean-Philippe Imparato, capo Europa di Stellantis, a illustrare il piano per gli stabilimenti italiani. Molte cose sono già emerse nei giorni scorsi.
I nuovi modelli previsti per Cassino, Mirafiori, Pomigliano, il ritorno delle auto ibride più apprezzate dal mercato, la centralità di Atessa per i veicoli commerciali del gruppo. A Cassino è stata confermata la linea basata sulla piattaforma Stla Large cioè i modelli Premium: Alfa Romeo Stelvio nel 2025 ed Alfa Romeo Giulia nel 2026; i loro disegni sono già pronti. In dubbio il futuro di Maserati, lì si dovrà attendere. Imparato ha già detto che sarà un piano all’insegna della concretezza e ha assicurato che non saranno promesse, ma tutto quello che verrà detto sarà realizzato. Qualcosa di più, però, dovrebbe esserci, ma nessuna indiscrezione trapela.
Tra le richieste dei sindacati c’è quella della piattaforma Small per le vetture compatte di cui Stellantis non ha ancora dato indicazioni su dove intende collocarla. Pomigliano è tra le candidate a livello europeo. I sindacati chiederanno anche chiarimenti sulla Gigafactory di batterie per le auto elettriche di Termoli, in Molise, dopo l’investimento dell’azienda in Spagna, ma è già stato ribadito che Acc – la joint venture tra Stellantis, Mercedes-Benz e TotalEnergies – comunicherà le sue decisioni entro il primo semestre 2025.
Sul piatto rimane anche la questione della cassa integrazione. Non interessa solo Stellantis (da poco sono stati rinnovati i contratti di solidarietà a Mirafiori), ma anche la filiera. Molte fabbriche nel 2025 esauriranno gli ammortizzatori sociali con 25.000 posti a rischio – secondo le stime sindacali – tra azienda e indotto.