Via alla riconversione della Saxa Gres

Lo stabilimento Saxa Gres di Anagni interrompe la produzione di ceramica da esterno, avviando un progetto di riconversione industriale. La pietra - ceramica green si farà a Roccasecca e Gualdo Tadino. I posti di lavoro sono garantiti. Percorso insieme a sindacati e Unindustria, monitorato da Ministero e Regione.

Lo stabilimento Saxa Gres di Anagni ha interrotto la produzione di ceramica da esterno green ed ha avviato “un progetto di riconversione industriale orientato verso altro e nuovo settore produttivo” che verrà presentato nei prossimi mesi. La produzione di ceramica verrà spostata da Anagni e concentrata sui siti di Roccasecca e Gualdo Tadino.

Il progetto di riconversione, spiega l’azienda “metterà in sicurezza tutta la forza lavoro e viene portato avanti in stretta sinergia con le Organizzazioni Sindacali e Unindustria, monitorato dal Ministero del Made in Italy e dalla stessa Regione Lazio“.

L’azienda lo ha rivelato a seguito delle notizie relative ad una diffida inviata da Arpa, circa la regolarizzazione delle emissioni di uno dei dodici filtri esistenti, oggi tutti inattivi perché ormai l’impianto è spento. L’azienda “ribadisce di aver sempre collaborato con gli enti preposti per il rispetto di ogni norma ambientale“.

Il progetto continua, i posti sono salvi

Al di là della versione ufficiale ci sono altri aspetti. Il primo: il progetto della produzione di pietra-ceramica green che evita di saccheggiare le montagne va avanti. Si sposterà da Anagni e si concentrerà sull’impianto di Roccasecca (ex Ideal Standard) che entro l’autunno diventerà il punto centrale della rete Saxa. Il portafoglio ordini è robusto e senza una nuova speculazione sui prezzi del gas i conti tengono.

Il secondo. Raramente capita che un’impresa decida di cambiare settore produttivo e riconvertire uno stabilimento, facendolo insieme ai sindacati e cioè i lavoratori con il monitoraggio di Ministero e Regione. In genere si decide di chiudere e si va via, c’è chi scappa di notte: in questo caso avviene tutto alla luce del sole.

Il futuro dei lavoratori è garantito. Per loro c’è già il posto nel nuovo impianto convertito: chi vorrà andare in pensione potrà accedere al prepensionamento (in presenza dei requisiti), chi vorrà continuare ad occuparsi di ceramica potrà scegliere di andare a Roccasecca.

In cosa si converte

(Foto: Igor Todisco)

In cosa si converte la Saxa di Anagni e perché? La ragione è anche il rispetto dell’ambiente. Una parte degli impianti interni risalgono ancora ai tempi della ex Marazzi Sud: convertirli è fisiologico ma diventa complesso se ci si trova ad Anagni e cioè in piena area Sin. Dove qualunque modifica comporta un complesso iter autorizzativo, con aggravio di costi e di tempi. E questo fornisce la risposta all’altro quesito.

Il nuovo impianto non avrà bisogno di forni. Resterà nel settore del manifatturiero, non sarà un magazzino logistico ed avrà un ridotto impatto ambientale.

Resta un’amarezza. Ad Anagni non è stato realizzato a pieno il progetto per il quale Saxa Gres era nata e cioè il riutilizzo di ceneri residuo della combustione dei termovalorizzatori. La stessa che a pochi passi viene normalmente utilizzata per ricavarne cementi. L’utilizzo di quelle ceneri avrebbe segnato un passo in avanti verso il riutilizzo anziché interrarle. L’ambiente dovrà farsene una ragione.