Segreteria Pd, scatta l’ora delle diffidenze

CORRADO TRENTO per CIOCIARIA EDITORIALE OGGI

Aperture e sassolini da levarsi dalle scarpe. Prospettive di unità e vecchie ruggini che riaffiorano sempre. Il dibattito nel Pd in vista del congresso di febbraio procede tra accelerazioni e frenate. All’indomani dell’affollata riunione della propria area politica (centocinquanta partecipanti), Francesco De Angelis dice: «Ho chiesto al segretario di federazione, Simone Costanzo, la convocazione del cosiddetto “tavolo Melilli” (ndr: il segretario regionale), al quale dobbiamo sederci tutti senza veti, senza pregiudiziali e senza candidature alle segreteria. Insieme definiamo la proposta e il progetto. I nomi? Soltanto dopo».

La traduzione dal politichese è chiara: se davvero si vuole una soluzione unitaria, allora in questo momento i nomi possono soltanto creare divisioni. Designazioni ufficiali non ci sono state, ma l’ipotesi Domenico Alfieri per la segreteria ha determinato la “risposta” di Simone Costanzo, che in questo caso non effettuerebbe passi indietro. Sulle elezioni comunali e relative candidature a sindaco, De Angelis rileva: «La mia area politica sosterrà Giuseppe Morini ad Alatri, Giuseppe Golini Petrarcone a Cassino ed Ernesto Tersigni a Sora. Auspico che questo possa essere l’orientamento di tutto il partito».

E le voci di una possibile adesione di De Angelis all’area di Matteo Orfini? Il presidente dell’Asi dice: «I miei riferimenti politici ed istituzionali sono Matteo Renzi e Nicola Zingaretti».

Intanto però fanno discutere alcune dichiarazioni rilasciate dal senatore Francesco Scalia all’agenzia Dire. Testuale: «C’è un partito a due velocità: il partito nazionale che corre sulle gambe del suo segretario e presidente del Consiglio, Matteo Renzi, e un partito locale a macchia di leopardo. In alcune realtà il Pd è molto attivo, in altre realtà appare pachidermico. Nella mia realtà è fermo per una situazione di contrasto che dura ormai da troppo tempo tra le anime che vengono dai due partiti che hanno concorso a costituire il Partito Democratico. Il problema della mia provincia è che il Partito Popolare e i Ds erano grosso modo equivalenti come forza elettorale. Non c’è stata sintesi positiva? C’è stata una buona alleanza quando eravamo partiti distinti: siamo stati noi a realizzare il primo centrosinistra in Italia alle provinciali, prima ancora che nascesse l’Ulivo».

Ha aggiunto Scalia: «Il tentativo che stiamo facendo oggi, visto che ormai molti degli attivisti, dei militanti non hanno fatto l’esperienza di quei partiti e si sono iscritti direttamente al Pd, è di superare questa contrapposizione e fare un Pd che unisca davvero. Bisogna puntare sui giovani e sugli amministratori. Ce ne sono diversi molto in gamba. Insomma, ci sono ipotesi di candidature alla segreteria provinciale che coinvolgono sindaci del territorio che hanno già dimostrato sul campo quello che sono e quello che sanno fare. E quindi c’è la possibilità di creare un partito che corrisponda il più possibile al partito nazionale che Renzi ha messo in campo. Un partito ad alta velocità».

L’identikit del segretario tracciato da Scalia corrisponde a Domenico Alfieri, sindaco di Paliano e consigliere provinciale. Ma in questo caso Simone Costanzo si candiderebbe. E si andrebbe alla conta.

 

Costanzo avverte: «Il senso di responsabilità riguardi tutti»

COR.TRE. per CIOCIARIA EDITORIALE OGGI

«Bene un percorso di condivisione, ma serve senso di responsabilità da parte d tutti». Simone Costanzo, segretario provinciale del Pd, apre ma allo stesso tempo lancia dei messaggi chiari. All’indirizzo del senatore Francesco Scalia, peraltro subito dopo aver letto le dichiarazioni di quest’ultimo all’agenzia Dire.

Afferma Simone Costanzo: «Nei prossimi giorni, d’intesa con il segretario regionale Melilli, convocherò un tavolo, con i rappresentanti istituzionali e i vertici del partito per condividere il percorso verso l’imminente congresso provinciale straordinario e verso le prossime elezioni amministrative, che interesseranno 25 Comuni ciociari».

Rileva il segretario provinciale: «Siamo tutti d’accordo che bisogna aprire una fase nuova, ma credo sia essenziale e indispensabile acquisire da parte di tutti un senso di responsabilità e di reale condivisione per lavorare in un clima sereno. Nessuno può avere la patente dell’innovazione politica o ergersi a giudice di processi che hanno interessato tutti in questi anni. Un confronto che parta dai programmi e dal progetto politico prima che dai nomi. Da segretario provinciale sono per primo a disposizione in questo lavoro».

Il passaggio chiave è il seguente: «Nessuno può avere la patente dell’innovazione politica o ergersi a giudice di processi che hanno interessato tutti in questi anni». A dimostrazione che la contrapposizione più forte è quella tra Costanzo e Scalia.

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