Il mistero del macchinario anti tumori sparito dalla Asl

DENISE COMPAGNONE per IL MESSAGGERO

Nel 2011, già in pieno clima di deficit sanitario e di tagli, la Asl di Frosinone trovava le risorse per investire oltre 2,5 milioni di euro in una tecnologia per la cura dei tumori che, nelle intenzioni, avrebbe dovuto essere il fiore all’occhiello della sanità provinciale ed in particolare dell’ospedale di Sora dove era stato posizionato. Si tratta di una tecnologia di provenienza cinese denominata “hi-fu”, ovvero High Intensity Focused Ultrasound. All’epoca sembrò una rivoluzione e ai costi del macchinario si aggiunsero quelli sostenuti per la predisposizione dei locali e per la formazione del personale, spedito in Cina per studiarne l’utilizzo. Quel macchinario, si diceva, avrebbe curato molti tipi di tumore in modo non invasivo e rivoluzionario anche se già allora molti studi ne descrivevano diversi aspetti negativi.

E infatti, dopo essere stata utilizzata per un numero esiguo di pazienti con risultati non noti, quel macchinario è stato gradualmente smantellato in tutte le sue componenti, nessuna delle quali è stato possibile recuperare. Da allora se ne sono perse le tracce. Che ne è di quel macchinario oggi? È stato giusto spendere due milioni e mezzo di euro per un macchinario quasi mai inutilizzato?

“All’epoca ci furono delle associazioni attive sul campo a Sora che denunciarono lo spreco di denaro, provarono a richiamare l’attenzione ma non è servito a nulla” raccontano alcuni professionisti addetti ai lavori. “Ancora non si comprende perché ci sia questo silenzio su questo mega sperpero in momenti in cui in provincia di Frosinone non si parla che di tagli e non si acquista nuova tecnologia valida da molto tempo. Non sappiamo quanto l’Hi-fu sarebbe servito ai pazienti ma sicuramente i 2,5 milioni di euro letteralmente sperperati sarebbero stadi utilissimi se investiti per le reali esigenze dei cittadini”.

Il commissario Asl Luigi Macchitella della vicenda ieri era all’oscuro. “Non ho ancora avuto modo di verificare questo vicenda, non ne sono a conoscenza” ha detto. “Quel che posso fare intanto – ha aggiunto – è verificare con il responsabile del Patrimonio, il dottor Mauro Palmieri, se è possibile recuperare il maggior numero possibile di componenti”.

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