La sconfitta di Zola che trascina nel pantano gli industriali

TOMMASO VILLA per LA PROVINCIA QUOTIDIANO

 

Pietro Zola presidente del Cosilam smentisce se stesso, l’intero Consiglio di Amministrazione e dissotterra l’ascia di guerra. Una mossa a sorpresa che ha spiazzato un po’ tutti ma che ha finito per isolarlo. Presto sarà costretto a rassegnare le dimissioni, a lasciare il prestigioso incarico nel quale, in questi mesi, certamente non ha brillato. Tutt’altro.

Il fatto
L’altra sera, a conclusione di una riunione del Consiglio di Amministrazione che ha fissato per il prossimo 4 marzo l’assemblea dei soci del Consorzio Industriale del Lazio Meridionale, ha presentato un documento. Pietro Zola ha nuovamente dichiarato guerra al suo direttore generale, Nino Gargano. Ai soci del Cosilam ha chiesto la rescissione del contratto.

Il documento di Zola è pesante. Non solo contro Nino Gargano, anche contro chi ha governato l’ente consortile prima di lui: il sindaco di Cassino Giuseppe Golini Petrarcone ed il pro rettore Raffaele Trequattrini. Per certi versi è un atto di accusa anche contro il figlio Danilo Zola che di quel consiglio d’amministrazione faceva parte.

Che accadrà?
Gli scenari sono già ben delineati e Pietro Zola deve solo decidere come uscire di scena. Si può dimettere o si avvia verso la sfiducia.
Non ha la maggioranza nel Consiglio d’Amministrazione, non riuscirà a far passare la revoca del contratto di Gargano in assemblea. In CdA a la frattura con Francesco Mosillo è evidente. Zola ha detto di essere stanco di fare da balia. A chi?
Il presidente della Camera di Commercio Marcello Pigliacelli se non lo ha mollato, poco ci manca. Intanto non sta partecipando alle riunioni del Consiglio. Bruno Scittarelli è da sempre ‘vicino’ a Gargano. Ma per l’ex sindaco di Cassino è ancora più ‘vicina’ la scadenza dell’incarico. Il suo decreto di nomina è datato 3 gennaio 2014 e vale due anni a partire da 30 giorni dopo la firma. Il 3 febbraio attende la rinomina. A chi l’ha chiesta? A Marino Fardelli o Mauro Buschini?

In CdA c’è anche il membro espresso da Pontecorvo Umberto Satini. Difficilmente si imbarcherà in una guerra a perdere contro Gargano. Vedremo.

Ma a decidere sarà l’assemblea dei soci. Qui si fa parte con quasi il 20% di Cassino. E mica Petrarcone potrà votare contro se stesso? Fare maggioranza contro Gargano sarà quasi impossibile anche perché le elezioni comunali di Cassino sono alle porte. Gargano ha amici che contano un po’ ovunque, anche a Ferentino e Frosinone. Ma il direttore generale ha pure un contratto blindato per il quale l’ente consortile praticamente dovrebbe continuare a pagarlo anche se Zola riuscisse a farlo cacciare.

La conclusione è impietosa. Affidare il Cosilam ad un imprenditore è stato un errore. Naturalmente con tutto il rispetto per gli imprenditori. Il passo indietro della politica è stato inutile, adesso si impone un passo in avanti. Non sarà facile ma appare necessario ed opportuno per far uscire il Cosilam dal pantano.