No ai pazienti nei corridoi: la Uil scrive al prefetto

DENISE COMPAGNONE per IL MESSAGGERO ED. FROSINONE

Ricoveri nei corridoi dei reparti: la Uil scrive al Prefetto di Frosinone Emilia Zarrilli. La nota, a firma del segretario provinciale Paolo Pandolfi, è inviata per conoscenza anche al governatore Nicola Zingaretti, al responsabile della cabina di regia regionale sulla sanità Alessio D’Amato e al sindaco di Frosinone, Nicola Ottaviani, nella sua qualità di presidente della Consulta dei sindaci. Oggetto è la disposizione di servizio con cui il commissario straordinario della Asl, Luigi Macchitella, recependo le disposizioni regionali mirate a limitare lo stazionamento dei pazienti in attesa di ricovero al Pronto Soccorso, impone che, nei casi in cui il numero di malati superi le 20 unità a Cassino e Frosinone e le 15 a Sora, i malati debbano essere collocati nei reparti di degenza, anche se in soprannumero. E così accade da venerdì.

La conseguenza è che nei reparti i malati trovano posto nei letti d’appoggio ma in qualche caso anche nei corridoi. «Manca nella disposizione di servizio – scrive Pandolfi – l’indicazione di quanti pazienti possano essere ricoverati nei reparti in sovrannumero. Numero che rischia di portare al collasso il reparto accettante. La stessa disposizione presenta delle lacune inammissibili: vista la carenza di personale le Direzioni Sanitarie sono costrette continuamente a richiamare in servizio i dipendenti in turno di riposo o far loro effettuare doppi turni. Il personale lavora in una situazione di estremo disagio in relazione alla continua esposizione a situazioni di superlavoro. Gli stessi pazienti si ritrovano nei corridoi dei vari reparti in una situazione ad alto rischio, letteralmente accampati con tanto di bomboloni di ossigeno appoggiati accanto ai letti e con le stesse identiche criticità di decoro e privacy di quando erano stazionati al Pronto Soccorso».

Per questo la Uil fa appello al Prefetto perché intervenga per far revocare la disposizione di servizio che «attiva una situazione di pericolo per i pazienti e rischi di incolumità psicofisica per gli operatori sanitari» e alla Regione perché intervenga: «La soluzione del problema – conclude Pandolfi – non è quella di trasferire i pazienti da un corridoio all’altro ma quella di procedere celermente all’assunzione di personale».

Cosa risponde la Asl? «Sono consapevole che questa disposizione non è la panacea di tutti i mali – ha spiegato ieri al Messaggero il commissario Luigi Macchitella – ma è uno strumento che ci consente di ridurre il disagio al Pronto Soccorso. Nel giro di pochi giorni comunque le cose cambieranno e la situazione migliorerà». In che modo? «Per il Pronto Soccorso arriveranno 9 medici e 4 infermieri. Uno è già arrivato oggi (ieri, ndr) ed è stato inviato a Cassino. Gli altri arriveranno a scaglioni, al massimo entro fine mese. Questo consentirà di attivare quei posti letto annunciati (la “holding area” passa da 8 a 13 posti letto e l’Osservazione Breve diventa Medicina d’urgenza con 8 posti in più, ndr). Inoltre a marzo apriremo il reparto di medicina post acuzie ad Alatri, che sarà anche una valvola di sfogo importante per Frosinone e consentirà quindi di ridurre questi appoggi temporanei».

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