Pd, il ribaltone che potrebbe ribaltarsi

CORRADO TRENTO per CIOCIARIA EDITORIALE OGGI

La tensione si respira e davvero può succedere di tutto. Anche perché le ore passano e il 12 febbraio, termine ultimo per la presentazione delle candidature alla segreteria, si avvicina. Anzi, pende come una spada di Damocle. Nel Partito Democratico è tutto un susseguirsi di riunioni, confronti, telefonate, sms e mail riservate.

Vertice fiume
Ieri pomeriggio si è svolto un summit tra i leader delle aree che fanno riferimento a Francesco De Angelis, Simone Costanzo e Sara Battisti. Si tratta dell’asse che in questi anni ha sostenuto Costanzo alla segreteria. La situazione non è semplice. Non lo è perché la componente della Battisti ritiene che vanno create le condizioni per superare definitivamente le contrapposizioni esistenti. Il che, tradotto dal politichese, significa che sia Costanzo che Alfieri dovrebbero effettuare un passo indietro. A quel punto potrebbe essere lanciata una designazione diversa. Magari quella di Enrico Pittiglio, sindaco di San Donato Valcomino.

Costanzo e De Angelis
Simone Costanzo non è intenzionato a farsi da parte e sa che per Francesco De Angelis e Mauro Buschini è complicato ritirargli il sostegno. D’altronde De Angelis ha ribadito pure ieri che se «il segretario scende in campo, avrà il nostro appoggio». Ma il presidente del Consorzio Asi sa perfettamente che una terza candidatura alla segreteria rischierebbe di scompaginare equilibri e rapporti di forza. Non a caso insiste sul fatto che la previsione è quella di due sfidanti: Simone Costanzo e Domenico Alfieri.

Il terzo incomodo
Il ragionamento della componente di Sara Battisti è stato il seguente: “Occorre un passo avanti per superare una delle fasi più complesse del partito”. Lasciando intendere che se non dovesse esserci una sintesi, l’area di Orfini potrebbe sentirsi libera di mettere in campo strategie alternative. Si tratta della terza candidatura alla segreteria. In pole position resta Enrico Pittiglio, ma c’è anche l’opzione di Giuseppe Moretti, sindaco di Esperia. Va tenuto presente anche il meccanismo congressuale. Voteranno i 4.700 iscritti del 2014 che hanno rinnovato la tessera nel 2015. Nelle varie assemblee dei circoli indicheranno i delegati. È evidente che con tre sfidanti le percentuali possono mutare e, fra le altre cose, i delegati potrebbero pure trovare intese differenti.

La posizione di Scalia
Il senatore dei Democrat è in contatto continuo con Francesco De Angelis. La soluzione prospettata è quella che ogni componente indichi un proprio designato alla segreteria. Per semplificare: Alessio Gentile per l’area di De Angelis – Buschini, Domenico Alfieri per quella di Scalia, Simone Costanzo per la propria componente, Enrico Pittiglio per il gruppo della Battisti. L’accordo ipotizzato è: il primo fa il segretario, il secondo il presidente. Ma anche questa possibilità è complicata e piena di ostacoli e veti incrociati.

Il silenzio di Alfieri
Domenico Alfieri, sindaco di Paliano e consigliere provinciale, mantiene un riserbo assoluto. Ma è determinato ad andare avanti, forte del sostegno del deputato Nazzareno Pilozzi e del presidente della Provincia Antonio Pompeo. Ovviamente non mancano nell’area di Scalia quelli che gradirebbero un’intesa con De Angelis, ma la sensazione è che sarà difficile fermare Alfieri. Vertici convulsi e litigate finora non hanno prodotto alcun effetto. Pressing e scenari Le diplomazie delle varie aree sono scatenate. Ogni ora che passa fa registrare un aumento della “pressione” politica. In realtà le possibilità sono due al momento: duello tra Costanzo e Alfieri, oppure sfida a tre con in campo anche Pittiglio. Al termine della riunione di ieri sera si è discusso della possibilità di sottoscrivere un documento unitario su temi come le elezioni comunali di Cassino, la situazione del Cosilam o la vicenda del servizio idrico. Si tratta di un tentativo per verificare se esiste una maggioranza politica in grado di reggere l’urto congressuale. Ma tutti sanno che le prossime ore saranno incandescenti. Scalia e De Angelis vorrebbero un accordo unitario, ma devono fare i conti con le rispettive aree, nelle quali non tutti sono d’accordo. In questo spazio si è infilata Sara Battisti, che chiede un netto segnale di discontinuità.
Si respira aria di ribaltone nel Pd provinciale. Ma alla fine potrebbe essere lo stesso ribaltone a ribaltarsi.

 

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