E alla fine anche monsignore paga la bolletta

MARCO SELLONE per L’INCHIESTA QUOTIDIANO

Alla vigilia del consiglio comunale in cui verrà discussa la richiesta di risarcimento danni avanzata all’Abbazia di Montecassino dal consigliere Vincenzo Durante, arriva la replica dal monastero benedettino sui tributi non pagati.

In occasione dell’incontro pubblico organizzato dai Carc il 2 febbraio scorso infatti, non si discusse solo dei 15 milioni di euro chiesti al “Monte” per i presunti danni di immagine subìti dalla città martire con lo scandalo-Vittorelli, ma anche dell’assenza di utenze idriche dell’acquedotto comunale intestate all’Abbazia e delle somme che la stessa avrebbe dovuto versare per tasse ed imposte nelle casse dell’ente di piazza De Gasperi. In quell’occasione si parlò, nello specifico, di 17mila 831 euro per la Tarsu-Tari 2013, 2014 e 2015 e di circa 75mila euro per Imu ed Ici del quinquennio 2010-2015. (leggi qui il precedente)

Tutte somme che alla data del 29 gennaio 2015, come certificato dal funzionario responsabile del servizio tributi, il comune di Cassino doveva ancora incassare.

Rispetto a tali situazioni l’Ufficio relazioni esterne dell’Abbazia benedettina ha inviato ieri una nota che qui di seguito riportiamo integralmente: «In relazione agli articoli apparsi sui quotidiani locali circa alcune presunte inadempienze dell’Abbazia di Montecassino, quest’ultima segnala che le circostanze ivi riportate non corrispondono al vero. Infatti non esiste un contratto di fornitura idrica tra il Comune di Cassino e l’Abbazia di Montecassino ove si consideri che l’approvvigionamento della relativa risorsa è assicurata al monastero da Acea Ato 5 S.p.A., gestore del servizio idrico integrato dell’ATO 5 Lazio Meridionale – Frosinone». Inoltre «l’Abbazia di Montecassino ha provveduto alla corresponsione dell’Imu e dell’Ici sugli immobili di sua proprietà nel quadriennio 2010-2014, mentre con esclusivo riferimento all’acconto di dicembre 2015, è in corso la definizione del relativo pagamento mediante procedura di ravvedimento. Per ciò che concerne la tassa Tarsu-Tari, relativa al triennio 2013-2015 – si legge nella chiosa – essa è stata puntualmente corrisposta».

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