Acea: non me ne vado e vi chiedo pure 10 milioni per i danni

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da IL MESSAGGERO ED.FROSINONE

Acea Ato 5 ricorre al Tar contro la delibera della conferenza dei sindaci di avvio della risoluzione del contratto e chiede un risarcimento danni da 10 milioni di euro. È quanto notificato giovedì all’Autorità d’Ambito e ai 74 sindaci che votarono sì, lo scorso 18 febbraio, all’avvio del procedimento.

Un ricorso che si aggiunge a quello depositato già qualche giorno fa, con il quale la società chiede al Tar di annullare la delibera con cui la stessa assise aveva negato il proprio assenso alla fusione tra Ato2 e Ato5.

Questo ricorso, invece, curato dai legali Carlo Mirabile, Pasquale Cristiano e Alessandro Mannocchi, dopo aver ripercorso le ultime vicende del servizio idrico integrato, sin dal commissariamento dell’Aato a seguito della mancata determinazione delle tariffe, e dopo aver rimarcato più volte l’inerzia dei sindaci, fa leva su diversi punti.

I MOTIVI
In primis sul fatto che i presenti non siano entrati mai nel merito di eventuali problemi, ma si siano limitati ad affermazioni di principio. La società ha sottolineato anche il fatto che molti di coloro che hanno votato per il sì non avevano un mandato del Consiglio comunale e che, quelli che l’avevano, agivano sulla base di delibere “stereotipate nel contenuto” e “senza alcuna motivazione che giustificasse il parere favorevole alla risoluzione”.

Con- testata poi la modalità di votazione, avvenuta per alzata di mano e non per appello nominale. Acea quindi passa a spiegare come nel 2015 abbia effettuato investimenti “per 17,7 milioni di euro, del 5% superiore all’ammontare complessivo previsti dal Piano” e che le contestazioni sollevate dall’Ato, come i 33 ritardi negli interventi nel 2014 e 104 nel 2015, abbiano “un’incidenza irrisoria rispetto ai 15.000 interventi annui effettuati”.

Si contesta poi l’accusa sul mancato svolgimento del servizio in alcuni comuni, come Cassino: “Sono gli stessi enti – ribadiscono i legali – ad essersi opposti alla consegna della gestione del SII”. E la richiesta di risarcimento danni? La società si è mossa sulla base del fatto che l’ampia eco che ha avuto il procedimento sui media abbia messo in cattiva luce l’azienda a prodotto un “danno all’immagine immediato e diretto”. Si riapre così, insomma, una nuova stagione di contenzioso.

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