Acea, nuova maxi stangata sulle bollette dietro l’angolo

CESIDIO VANO per LA PROVINCIA QUOTIDIANO

Presto gli utenti del servizio idrico dell’Ato5 Lazio Meridionale, che come noto interessa la quasi totalità dei comuni della Ciociaria, potrebbero ritrovarsi in bolletta un nuovo maxi conguaglio di quasi 38 milioni di euro che si aggiungerebbe a quello da 75 milioni che già da qualche anno viene fatturato dal gestore idrico Acea Ato5 Spa assieme ai normali consumi al fine di recuperare le somme riconosciute allo stesso gestore a seguito della mancata deliberazione delle tariffe idriche da parte dell’assemblea dei sindaci per gli anni dal 2006 al 2011.

TARIFFE PROVVISORIE
La nuova stangata è legata all’istruttoria che l’Autorità per l’energia elettrica, il gas e il servizio idrico (l’Aeegsi) sta svolgendo in merito alla determinazione delle tariffe idriche da applicarsi negli anni dal 2012 al 2015. E’ bene ricordare, infatti, che le tariffe con cui attualmente si stanno pagando i consumi idrici sono solo ‘provvisorie’ in attesa, appunto, che vengano valutati tutti i parametri ed indici forniti, da Acea ed Ato, all’Authority per il calcolo della stessa tariffa. Una procedura particolare che scatta quando – come è accaduto in provincia di Frosinone – gli aumenti derivanti dall’applicazione del metodo tariffario generano maggiorazioni superiori a un determinato parametro. Cosa avvenuta nell’Ato5 a causa del particolare meccanismo regolatorio vigente e della peculiare e già ricordata situazione di inadempienze nella fissazione delle tariffe creatasi negli anni passati.

BOLLETTE SEMPRE PIÙ SALATE
I cittadini che pagano la bolletta dell’acqua sono convinti di essere a posto e di aver chiuso la partita con Acea ma in realtà si tratta solo di acconti su un costo finale che è ancora tutto da stabilire. Insomma, gli utenti della Ciociaria non sanno, ad oggi e con certezza, quale sia il costo dell’acqua che stanno consumano e sono sottoposti ad una perenne spada di Damocle che pende sulle loro tasche prima che teste.

TRENTOTTO MILIONI IN BILICO
Stando ai dati forniti da Acea all’Ato, infatti, le tariffe da applicare ai consumi dal 2012 al 2015 dovrebbero essere ben più elevate di quelle votate a marzo ed a luglio 2014 dall’assemblea dei sindaci. Nello specifico, l’applicazione del metodo triffario ai parametri consegnati dal gestore genererebbe maggiori ricavi a vantaggio di Acea pari a 11,5 milioni nel 2012; 10,6 milioni per il 2013 e 14,9 milioni per il 2014. Una maggiorazione sostanziosa ci sarebbe anche per il 2015 che però non è stata ancora quantizzata. Si tratta appunto di circa 38 milioni di euro nel complesso e fino al 2014 che gli utenti ciociari potrebbero essere chiamati a pagare a breve con un nuovo maxi conguaglio. A dover stabilire se tale ulteriore somma è dovuta o meno all’Acea Ato5 è, come già detto, l’Aeegsi che deve valutare e vagliare la correttezza dei dati e parametri fornita dal gestore e dall’Ambito territoriale. Obiettivo a cui tende l’istruttoria in atto a cui sono chiamati a concorrere anche lo stesso gestore e il medesimo Ato.

INCASSI GIÀ ISCRITTI IN BILANCIO
L’Acea Ato5, da parte sua, ha già iscritto in bilancio l’incasso dei 38 milioni d’euro ritenendo la somma correttamente dovuta in base ai dati in proprio possesso e la conseguente applicazione delle regole di calcolo delle tariffe. Una convinzione rafforzata anche dal fatto che l’Ato5, cioè l’Autorità d’ambito e quindi i sindaci, non ha mai contestato i dati forniti dallo stesso gestore. Nella relazione al bilancio 2014, si legge infatti al riguardo: “Se è pur vero che la Conferenza dei sindaci non ha formalmente approvato il moltiplicatore tariffario proposto dal gestore, è altresì indiscutibile che nell’approvare il theta nella misura massima provvisoriamente applicabile, rimandata all’Aeegsi ogni decisione senza sollevare alcun rilievo contrario nel merito della proposta del gestore”. Per Acea, insomma, sarebbe pacifica l’intesa sui parametri forniti e da quelli, pertanto, non potranno che derivare le ipotizzate (dal gestore) tariffe.

L’ALLARME DATO DA SAVO E IANNARILLI
Era proprio questo l’allarme dato in occasione delle assemblee dei sindaci per le tariffe 2012-2013 e 2014-2015 dal sindaco di Torrice Alessia Savo e dall’ex presidente della provincia Antonello Iannarilli che ai loro colleghi amministratori avevano paventato il rischio di varare una sorta di sanatoria con l’approvazione, senza nulla contestare, delle tariffe seppur provvisorie – basate sui soli dati forniti da Acea.