Acea il tempo è scaduto ma i sindaci gli ‘regalano’ 30 giorni

I sei mesi concessi dai sindaci ad Acea affinché superasse le inadempienze sono scaduti. Ma il gestore può contare ancora su un ‘bonus’

CESIDIO VANO per LA PROVINCIA QUOTIDIANO

I sei mesi concessi dai sindaci al gestore del servizio idrico Acea Ato5, affinché si mettesse in regola con le contestate inadempienze a pena di risoluzione del contratto, sono scaduti nei giorni scorsi. Ma Acea può contare ancora su un ‘bonus’ di circa un mese che gli hanno regalato il presidente dell’Ato5 Antonio Pompeo e la Segreteria tecnico operativa.

Infatti, benché la delibera con cui la Conferenza dei sindaci ha messo in mora l’Acea al fine di dichiarare, trascorsi 180 giorni, la risoluzione del contratto per inadempienza sia stata approvata lo scorso 18 febbraio, il provvedimento è stato notificato ad Acea solo il 16 marzo successivo, quasi un mese dopo. Tanto c’ha impiegato l’Ato5 e i suoi uffici a redigere la deliberazione e inoltrarla ad Acea, regalando così al gestore circa 30 giorni di tempo in più per far eventualmente fronte alle contestazioni mosse.

E quello che sta scorrendo in questi giorni, scaduti i sei mesi dalla deliberazione, è una sorta di ‘bonus Pompeo’ che il gestore idrico sta sfruttando al meglio, portando a termine molte delle opere programmate ma ancora incomplete ed ottenendo molte delle autorizzazioni che, chieste da tempo alla Provincia, non erano ancora state rilasciate.

E, a quanto si capisce, Acea ha intenzione di sfruttare fino all’ultimo giorno utile il tempo concessole prima di produrre le proprie risposte.

Formalmente, infatti, finora non è stato prodotto alcun documento al riguardo, anche se con la Sto ci sono state più occasioni di confronto sia in merito allo stato di attuazione delle opere programmate, sia in merito agli interventi di riparazione che, nel totale, sarebbero centinaia di volte in più rispetto a quelle contestate come non fatte dai primi cittadini.

I sei mesi iniziali, insomma, sono diventati sette. E non bisogna mettere limiti alla provvidenza. Anche perché su tutta la procedura pende il ricorso al Tar presentato dal gestore. Ricorso che sarà discusso ad inizio 2017, quindi a voler aspettare…

Appare difficile, infatti, che entro settembre l’assemblea vanga convocata (e riesca a riunirsi validamente) per deliberare sulla risoluzione contrattuale.

La prossima riunione in programma, il 2 settembre – come annunciato dal presidente Antonio Pompeo – ha tutt’altro argomento all’ordine del giorno: la Conferenza dei sindaci sarà riconvocata per l’approvazione delle tariffe del quadriennio 2016-2019 e relativi piani, che non è riuscita finora a varare per la mancanza di una maggioranza al suo interno.

Secondo i calcoli di Acea e Sto, la tariffa idrica dovrà aumentare dell’8% ogni anno per i prossimi 4 anni. Si tratta dell’aumento massimo consentito dal metodo tariffario e comunque non sufficiente a coprire tutti i costi e investimenti della gestione, per cui si accumuleranno, anno dopo anno, somme che a fine quadriennio costituiranno un nuovo conguaglio a favore di Acea Ato5 per un importo che si aggirerebbe secondo lo stesso gestore attorno ai 79 milioni di euro.

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