Agenzia di Formazione: il nodo delle spese per attività ‘non’ istituzionali

CORRADO TRENTO per CIOCIARIA EDITORIALE OGGI

Una matassa difficile da dipanare e il termine ultimo che si avvicina. Entro il 20 settembre il consiglio provinciale dovrà approvare una delibera con la quale fornire tutti i chiarimenti chiesti dalla Corte dei Conti in merito all’Agenzia di Formazione.

La magistratura contabile è stata chiara: «L’Amministrazione Provinciale deve prontamente attivarsi affinché si verifichi l’incidenza e l’esatta entità delle passività potenziali sul bilancio della Provincia di Frosinone, a salvaguardia degli equilibri di bilancio e si ottenga la certificazione dei costi non espressamente riferibili alle attività proprie dell’Agenzia, coerentemente con quanto più volte indicato nelle relazioni del collegio dei revisori». Il vero nodo da sciogliere è questo: «la certificazione dei costi non espressamente riferibili alle attività proprie dell’Agenzia».

Il 20 settembre si avvicina e quindi tra pochi giorni si saprà a quanto ammonta il debito accumulato negli anni dall’Agenzia di Formazione. Le cifre che circolano oscillano tra i 5 e i 19 milioni di euro. La Corte dei Conti ha chiesto una ricostruzione dettagliata (e rendicontata) dal 2004 ad oggi.

L’altro ieri c’è stata una riunione dei consiglieri provinciale e del presidente Antonio Pompeo, alla presenza del direttore generale della Provincia Adriano Marini e di alcuni dirigenti. Al termine della quale il presidente e i consiglieri hanno chiesto ai dirigenti documentazione aggiuntiva. Non solo: hanno chiesto altresì la predisposizione di atti necessari per inviare chiarimenti alla Corte dei Conti.

Il punto principale resta quello dell’attività di rendicontazione. Senza dimenticare però le indicazioni delle azioni intraprese nei confronti di chi ha sostenuto spese per attività estranee alla formazione. I consiglieri provinciali e il presidente hanno dunque chiesto alla dirigenza una relazione completa. La Corte dei Conti ha indicato con precisione i punti: «Fornire indicazioni sull’attività di monitoraggio e di controllo analogo sin qui operata nei confronti dell’Agenzia Provinciale Frosinone Formazione; rendere conoscibile l’esito dell’attività di rendicontazione relativa agli esercizi 2004-2015; indicare le azioni adottate nei confronti di chi ha sostenuto spese per attività estranee alla formazione; fornire indicazioni sulle azioni intraprese a seguito della diffida intimata, in più occasioni, dal collegio dei revisori ad interrompere immediatamente la procedura relativa all’anticipazione degli stipendi dei dipendenti dell’Agenzia Formazione».

I consiglieri provinciali hanno chiesto ai dirigenti anche delle ulteriori verifiche sulla corrispondenza tra i nominativi indicati nei mandati di pagamento. Senza dimenticare un controllo sul totale delle vertenze giudiziarie che interessano l’Agenzia di Formazione, compreso l’accantonamento in un apposito fondo. Una relazione che i dirigenti dovrebbero ultimare entro il 14 settembre, con tutte le richieste formulate che andrebbero a formare un apposito ordine del giorno.

Antonio Pompeo è stato chiaro: «Se si fosse agito in passato con la stessa attenzione, così come sta operando da dieci mesi a questa parte l’Amministrazione in carica, le problematiche che interessano l’Agenzia Frosinone Formazione avrebbero avuto tutt’altro percorso». Si tratta di una linea politica precisa.