Agenzia di Formazione: un buco che rischia di inghiottire la Provincia

PIERFEDERICO PERNARELLA per CIOCIARIA EDITORIALE OGGI

Il “buco nero” dell’Agenzia di Formazione rischia di inghiottire la Provincia. Un buco di milioni e milioni di euro per i quali a tutt’oggi non esiste una rendicontazione. Il tempo corre e all’amministrazione guidata dal presidente non resta che un mese per venire a capo di una situazione che si trascina da anni, facendosi sempre più ingarbugliata.

 

Il termine perentorio concesso dalla Corte dei Conti per adottare le misure correttive scade il 20 settembre. Così come indicato in una delibera della sezione controllo del tribunale contabile in cui, tra le altre cose, i magistrati si soffermano sulla scandalosa gestione dell’Agenzia di Formazione: dal 2004 al 2009 lo squilibrio finanziario si è attestato a 19 milioni di euro.

 

Di questo si è parlato martedì scorso nel corso di una riunione richiesta da alcuni consiglieri provinciali che, in via informale, avevano appreso notizia della deliberazione della Corte dei Conti tecnicamente definita “Pronuncia specifica di gravi irregolarità”. All’incontro hanno preso parte i consiglieri provinciali (tranne Amata e Caperna), i revisori dei conti e i dirigenti, compreso il responsabile dell’area Formazione, Ferdinando Riccardi.

 

Ebbene quest’ultimo avrebbe confermato che ad oggi, nonostante l’istruttoria della Corte dei Conti vada avanti da circa due anni, non c’è ancora la rendicontazione dal 2006 al 2014. I dirigenti avrebbero tentato di salvarsi in angolo assicurando che stanno lavorando per rimediare. Rassicurazioni che non hanno rassicurato nessuno. Anzi. Sta di fatto che tutti i presenti si sono aggiornati per una nuova riunione fissata per il 31 agosto. Dopo di che, entro il 20 settembre, il Consiglio provinciale dovrebbe riunirsi per l’adozione delle contromisure richieste dalla Corte dei Conti.
Detta così sembra una passeggiata,in realtà è una corsa sfrenata contro il tempo su un campo minato. Che sarà difficile “sminare”. Sembra, infatti, che siano state fatte anticipazioni di cassa e spese che difficilmente potranno essere rendicontate. Spese tipo contributi a gare di rally, rimborsi, altre spese per il personale che sono estranee all’attività specifica dell’Agenzia di Formazione. Esborsi che per trovare una giustificazione dovrebbero finire in capo alla Provincia ed essere approvati come spese fuori bilancio. Ammesso che vi sarà qualcuno che si assumerà questa responsabilità.

 

Particolarmente agguerriti e attenti su questa vicenda, i consiglieri Antonio Cinelli e Alessandro D’Ambrosio, i quale non da ora ma da mesi stanno con il fiato sul collo di amministrazione e dirigenti per avere i dovuti ragguagli sulla rendicontazione delle spese dell’Agenzia di Formazione.

 

La Corte dei Conti indica con precisione quello che il Consiglio provinciale dovrà fare entro poco più di un mese: «Fornire indicazioni sull’attività di monitoraggio e di controllo analogo sin qui operata nei confronti dell’Agenzia Provinciale Frosinone Formazione; rendere conoscibile l’esito dell’attività di rendicontazione relativa agli esercizi 2004-2015; indicare le azioni adottate nei confronti di chi ha sostenuto spese per attività estranee alla formazione; fornire indicazioni sulle azioni intraprese a seguito della diffida intimata, in più occasioni, dal Collegio dei revisori ad interrompere immediatamente la procedura relativa all’anticipazione degli stipendi dei dipendenti della Agenzia Provinciale Frosinone Formazione». Una sfilza di impegni ai quali avrebbe dovuto ottemperare già nei mesi scorsi. Ora resta un mese per evitare che il “buco nero” della Formazione milioni di euro spesinonsisacomeeachetitolo-si trascini dietro la Provincia, con inevitabili strascichi giudiziari. Auguri.