Amazon va a Passo Corese, tutto il resto sono chiacchiere

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CORRADO TRENTO per L’INFILTRATO SPECIALE

Adesso tutti a sottolineare che Amazon è stata l’ennesima occasione persa per la provincia di Frosinone. Il che è vero, per carità. Ma la domanda è: perché in Ciociaria si piange sempre sul latte versato e nel momento decisivo non si riescono a mettere in campo quelle proposte in grado di poter fare la differenza?

Perché mai come in quel momento sarebbero serviti progetti credibili, autorevoli, finanziabili prima e finanziati dopo. Mai come in quel momento sarebbe stato necessario un lavoro di squadra dell’intera classe dirigente, non soltanto di quella politica. Invece no, ancora una volta i treni passano e poi si fermano altrove. Stavolta a Passo Corese, in provincia di Rieti.

Quello che davvero sorprende è come nessuno si ponga il problema che, continuando a perdere occasioni, la ripresa e lo sviluppo resteranno lontanissimi.

Per decenni la provincia di Frosinone ha fatto registrare uno sviluppo sostanzialmente industriale, che adesso non c’è più. O perlomeno non più con quei numeri. Un’ipotesi di riconversione industriale, come previsto dal presidente del Consorzio Asi Francesco De Angelis a proposito del Puoc di Ceccano, è obbligatoria.

Ma occorrerebbe un piano globale, di caratura almeno provinciale, che tenesse conto pure di un necessario potenziamento infrastrutturale. Per dare prospettive di competitività alle imprese che restano sul territorio e un’iniezione di fiducia a chi magari vuol investire in Ciociaria. Ma è pure necessaria un’azione politica a trecentosessanta gradi, per eliminare lungaggini burocratiche che non aiutano.

Alla fine, però, è fondamentale che tutti davvero si guardino in faccia per capire cosa fare per dare un’inversione di tendenza ad un territorio che da troppi anni fa la conta di aziende chiuse e di posti di lavoro persi. Piangersi addosso non aiuta. Salire sul pulpito e puntare il dito men che meno.

Occorrono idee, progetti e finanziamenti. Tutto il resto è… noia.

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