Aria di elezioni a Frosinone. Fra “fattore Scalo”, le manovre di Ncd e il bivio del Pd

da L’INCHIESTA QUOTIDIANO

Contatti trasversali che vanno al di là degli attuali ruoli e schieramenti nel Consiglio comunale e guardano già alla prossima campagna elettorale nel capoluogo. Quelli di cui si vocifera con sempre più insistenza non solo nelle vignette che circolano sui social network e che stanno facendo perdere la pazienza a molti, ma anche nelle stanze di autorevoli rappresentanti della politica frusinate.

E c’è una zona di Frosinone, lo Scalo, che sembra essere il fulcro di contatti e prove di dialogo sempre più insistenti. Al centro di ipotesi e indiscrezioni per le prossime elezioni sembra esserci, dopo alcune criticate prese di posizione in Consiglio, Andrea Turriziani, consigliere comunale ex Udc poi approdato nel Pd da ultrarenziano….finché sinistra Dem e De Angelis non ci separino, potremmo dire.

Nell’intervista rilasciata al nostro quotidiano la settimana scorsa il consigliere del Pd aveva detto alcune cose chiarissime: se il Pd dovesse allontanarsi dall’idea del primo Renzi e, soprattutto, se a Frosinone dovesse avere la meglio la linea deangelisiana (con il nodo delle primarie per il sindaco al centro dell’attenzione) gli strappi all’interno del Pd frusinate sarebbero inevitabili. A partire dal suo, sembra di intuire. Tradotto: se l’ala De Angelis decidesse di imporre un suo nome per il candidato sindaco di Frosinone le conseguenze sarebbero immediate.

E Turriziani, arrivato nel Pd a braccetto con il senatore Francesco Scalia, starebbe già annusando l’aria che tira fuori dal cortili di casa Dem nel capoluogo. Ovviamente guardando alla sua di casa, la zona Scalo. Nell’intervista che ci ha rilasciato ha sottolineato di non essere sicuro nemmeno della sua candidatura nelle prossime elezioni amministrative. Ma, in base a voci insistenti, intanto un pensierino ad aggregare attorno a sé, senza simboli di partito, delle realtà sotto l’insegna che va di moda, quella “civica”, Turriziani sembra lo stia facendo. Ripartendo dall’area della Stazione, dove le sue preferenze non sono affatto poche, così come quelle del cognato Francesco Trina, espressione di Frosinone nel cuore e vicesindaco della Giunta Ottaviani. Anche lui calamita di voti in tandem con il consigliere comunale di Frosinone nel cuore Daniele Zaccheddu.

E nel pacchetto, che stuzzica più di qualche fantasia, potrebbe entrare anche il capogruppo di Frosinone nel cuore, Marco Ferrara, anche lui dello Scalo. Il “tridente” Turriziani – Trina – Ferrara, d’altronde, si è già fatto immortalare in una foto proprio ai Giardinetti della Stazione in occasione della “Cocomerata” organizzata da Laboratorio Scalo e L’Impegno, due associazioni sempre più attive in quella zona. A proposito di quella foto Turriziani ha detto: «Ci conosciamo da sempre e alla Stazione ci sono delle persone stimate che vengono invitate agli eventi…Ho partecipato a quell’iniziativa in quanto il Comitato Laboratorio Scalo e l’associazione L’Impegno si stanno dimostrando delle realtà serie, che non fanno differenze fra destra e sinistra organizzando iniziative per il bene della città». E chissà che sotto l’insegna del “bene della città”, con la bussola dell’esperienza di Caligiore a Ceccano senza le sigle dei partiti  (sempre più invise a larga parte della popolazione) si possa pensare a uno schieramento trasversale a Frosinone. 
Nel pacchetto, ipoteticamente, potrebbe rientrare anche qualche esponente di Ncd? I rapporti fra la civica Frosinone nel cuore e il gruppo consiliare di Ncd sembrano molto più distesi, specie senza il pomo della discordia, Luca Sellari. Quest’ultimo, seguito da Petricca, ha rotto con il gruppo consiliare di Fnc, lasciando la presidenza dell’associazione politica Frosinone nel cuore. Ferrara, Morgia e Zaccheddu hanno invece fatto quadrato attorno a Trina. In questo nuovo scenario i rapporti del gruppo consiliare di Fnc con Ncd potrebbero essersi addolciti.

Non è un segreto che il coordinatore cittadino di Ncd Gianfranco Pizzutelli mirasse a un posto nell’Asi, occupato poi invece proprio da Sellari grazie all’appoggio che Ottaviani ha garantito a De Angelis nella scalata alla presidenza. Sellari, ora, dopo aver lasciato Fnc, è un tesserato di Forza Italia. Coloro che sono rimasti nel gruppo consiliare di Frosinone nel cuore invece hanno e hanno avuto legami di natura politica  e personale importanti con l’ex europarlamentare Alfredo Pallone, coordinatore regionale di Ncd. E fra Ncd e Frosinone nel cuore si sono registrati nei mesi passaggi di consiglieri (si pensi a Guglielmi e Gentile passati prima da Ncd a Fnc, per poi tornare a Ncd; oppure a Marco Ferrara che prima di trovare casa in Frosinone nel cuore era in Ncd).  E Ncd mentre intesse rapporti, non risparmia critiche al sindaco Ottaviani  e a Forza Italia su urbanistica, accordi Asi e Giunta.

Le strategie sono già in moto ed è emblematico che nessuno dei protagonisti abbia smentito la notizia diffusa dal blog di Alessio Porcu, in base alla quale  nei giorni scorsi si sarebbe tenuto un incontro in gran segreto fra il senatore del Pd Francesco Scalia, il presidente della Provincia Antonio Pompeo e, per Ncd, il coordinatore regionale Alfredo Pallone e il vicepresidente della Provincia Andrea Amata. Secondo il blog nell’incontro si sarebbe parlato di alleanze in vista delle prossime amministrative di Cassino e Sora. Chissà che non si sia parlato anche di Frosinone. Intanto Ottaviani osserva e scruta. Il Pd invece è di fronte a un bivio: primarie per il candidato sindaco o un nome calato dall’alto? Quali alleanze? Il circolo cittadino si è già espresso più volte a favore delle primarie cui potrebbero candidarsi il segretario Venturi, il consigliere Pizzutelli e, probabilmente, anche la consigliera Martini.

Ma, dopo la senatrice Spilabotte (che sembra più interessata a un nuovo mandato a Roma), salgono anche le quotazioni di Fabrizio Cristofari. Quando il Pd sceglierà la strada da prendere a Frosinone, potrebbe scattare anche un effetto domino capace di incentivare o scoraggiare i contatti e le dinamiche di questi giorni. E si capirà se l’operazione “civica” dello Scalo possa o meno avere un senso.