Il bilancio passa, Impegno Civico finisce in frantumi

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La frattura si è consumata in aula. Impegno Civico finisce in frantumi. Inutile la riunione del gruppo prima che iniziassero i lavori del Consiglio Comunale, ieri sera a Frosinone. Riccardo Masecchia e Giovambattista Mansueto hanno votato a favore del bilancio di Nicola Ottaviani; Vincenzo Savo era assente giustificato ed e il capogruppo Pasquale Cirillo non ha votato. Una frattura che delinea gli scenari in vista della prossima tornata elettorale: Cirillo non prende la colla per comporre i cocci: «Durante la riunione di pre consiglio avevamo concordato di mantenere la nostra posizione di organica e non strutturale alla maggioranza Ottaviani: prendo atto che due dei nostri consiglieri hanno votato il bilancio. Ci dovranno spiegare il perché». Nei giorni scorsi Cirillo aveva lanciato l’ultimatum a Masecchia ricordando che chi tradiva lo spirito del gruppo sarebbe finito fuori: «Noi non mettiamo fuori nessuno, se hanno deciso di andare con la maggioranza se ne vadano loro».

Nella prossima tornata elettorale in molti profetizzano che Cirillo sarà su un altro fronte. Lui non anticipa nulla. «Dico solo che questo bilancio non l’ho votato perché si tratta di un voto politico. Ed a noi di Impegno Civico non piace un modello amministrativo appiattito sulle posizioni del sindaco». Usa ancora il ‘Noi’.

Questo è invece il resoconto del Consiglio Comunale di ieri sera.

 

di CORRADO TRENTO per CIOCIARIA EDITORIALE OGGI

Prova di forza della maggioranza, bilancio approvato con 19 voti e con le opposizioni fuori dall’aula. Tra i consiglieri eletti nel centrodestra all’appello sono mancati Vincenzo Savo, Pasquale Cirillo e Daniele Zaccheddu, mentre c’è stato l’apporto di Carmine Tucci, che nel 2012 stava con il centrosinistra. In aula si è consumata la frattura nella lista Impegno Civico: Vincenzo Savo non c’era e il capogruppo Pasquale Cirillo è andato via subito dopo l’appello iniziale. Mentre Riccardo Masecchia e Giovambattista Mansueto hanno detto sì al documento contabile.

Durissimo il dibattito tra la maggioranza e la minoranza. All’inizio botta e risposta al vetriolo tra Antonello Galassi (Pd) e Danilo Magliocchetti (Forza Italia), quindi confronto a muso duro tra Andrea Turriziani (Pd) e Adriano Piacentini (Forza Italia). Turriziani ha definito il bilancio «deludente, come una squadra che punta alla salvezza». Per Piacentini «senza soldi non si canta messa e con quello che abbiamo ereditato abbiamo fatto pure troppo». Poi polemica accesa tra Stefania Martini (che ha definito il bilancio “elettorale”) e l’assessore Riccardo Mastrangeli.

Alla fine lungo intervento del sindaco Nicola Ottaviani, dopo che il centrosinistra aveva lasciato l’aula. Ottaviani ha attaccato su tutta la linea. Rilevando: «Le truppe dell’opposizione sono sempre più sparute, oggi erano presenti in 7. Non hanno avuto la forza di presentare un solo emendamento (della serie: voglia di lavorare saltami addosso) e questo non si è mai visto in un Comune capoluogo. Dalla maggioranza sono arrivati 20 emendamenti per un valore di 500.000 euro. Per quanto riguarda la situazione finanziaria che abbiamo trovato, diciamo una volta per tutte come sono andate le cose. Leggo una relazione della Corte dei Conti del 24 luglio 2013, nella quale i magistrati contabili sottolineavano come nel 2010 c’era stata un disavanzo di 2.485.000 euro e nel 2011 di 5.449.000 euro. Erano i loro documenti contabili. E oggi Stefania Martini ha il coraggio di definire il nostro un bilancio elettorale? Per ricapitolare: questo centrosinistra, sparuto, che ha lasciato tale situazione finanziaria e che non ha avuto la forza di presentare un emendamento, come può proporsi a governare la città? La Corte deiConti avrebbe dichiarato il dissesto se noi non avessimo messo in campo un Piano di rientro decennale considerato autorevole e credibile. Con il dissesto centinaia di lavoratori sarebbero finiti sul lastrico perché non sarebbe stato possibile pagare le aziende che aspettavano da anni di essere saldate. Noi siamo amministratori, non politici. E abbiamo pagato i conti di altri. Questo è un bilancio di investimenti, nonostante tutto. Sull’urbanistica abbiamo introdotto un principio semplice: prima i costruttori realizzano le opere di interesse collettivo, poi mettono le gru».

Ha concluso Ottaviani: «Ringrazio la maggioranza e formulo una domanda alla quale mi piacerebbe avere risposta. In questi anni abbiamo portato in attivo i saldi del Comune: da – 5,5 milioni del 2011 a +1,5 milioni di oggi. Pur dovendo fare i conti con un deficit ereditato, con tagli del Governo e della Regione su settori strategici come l’assistenza domiciliare, pur dovendopagarecontinuamente debiti fuori bilancio del passato. Ma prima, con tutte le risorse che c’erano, come è stato possibile arrivare al deficit che abbiamo trovato? Davvero vogliono farci lezione di amministrazione? ».

 

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