Buschini: “Non si farà l’accorpamento tra le Asl di Frosinone e Latina”

Sulla sanità evita ogni polemica. Il consigliere regionale Mauro Buschini (Pd), però, rassicura sul fatto che la Asl di Frosinone non sarà accorpata a quella di Latina. Lo abbiamo intervistato.
Allora Buschini, la Asl di Frosinone corre il rischio di essere accorpata a Latina?
«Non esiste questo rischio. L’ipotesi di un accorpamento delle Asl di Frosinone e Latina è una possibilità che non rientra nei piani del presidente Zingaretti e che comunque avrebbe trovato la mia contrarietà. L’Asl di Frosinone continuerà ad esistere per tutelare al meglio gli interessi del nostro territorio. Discorso diverso riguarda la necessità di procedere all’acquisto dei beni e servizi centralizzando il più possibile le gare per ricavare dei risparmi senza, però, che questo preluda a successive unificazioni. Per essere ancora più chiari, Frosinone e Latina acquisteranno insieme beni e servizi ma non saranno una sola Asl».
Ma si può ragionevolmente pensare di potenziare la sanità ciociara? Questa sì che sarebbe una “rivoluzione”.
«L’offerta sanitaria in provincia di Frosinone sarà potenziata. Stiamo uscendo dal commissariamento e lo abbiamo fatto eliminando gli sprechi e senza chiudere una sola struttura in provincia anzi aprendone altre. La recente certificazione del Mef dell’esistenza di un disavanzo sotto il 5% del budget, dopo 8 anni, è una delle condizioni primarie per aprire una nuova fase per la sanità provinciale: è un passaggio fondamentale per il futuro di tutti gli abitanti del Lazio e della nostra provincia perché, con lo sblocco del turnover, sarà possibile agire in autonomia e tornare ad assumere personale medico fondamentale per il miglioramento dei servizi sanitari. La carenza di medici è, infatti, il nostro principale problema: ogni estate, o comunque in ogni periodo di ferie, si va in maggiore crisi».
Parliamo di economia?  
«Nell’ultimo trimestre, secondo i dati di Unioncamere, si sono registrate nel Lazio 4.853 imprese in più rispetto ai primi tre mesi del 2015, molte delle quali nate nella provincia di Frosinone. Anche i dati Inps di questi giorni sono positivi: crescono i contratti a tempo determinato in maniera maggiore nel Lazio (+ 41%) rispetto al resto di Italia (+ 36%) e crescono le assunzioni complessive (+ 8,2%) rispetto al 2013 e al 2014. Non basta assolutamente, ma la strada intrapresa è virtuosa. L’investimento di FCA e la reindustrializzazione dell’ex area Videocon sono esempi sicuramente importanti: il rilancio dello stabilimento di Cassino, che le politiche regionali hanno accompagnato, ad esempio, con il rifinanziamento della 46 o l’accordo di cassa integrazione, è uno stimolo importantissimo per la nostra economia. La firma del protocollo tra il presidente Zingaretti e il presidente dell’Asi De Angelis, che farà partire l’iter di recupero e rilancio dell’impianto della ex Videocon, è il progetto pilota del Lazio».
Veniamo alle dolenti note, il Pd. Si farà mai un congresso provinciale?
«La penso come Francesco De Angelis: il problema del Pd è che vive eternamente in fase congressuale, il giorno dopo un congresso si inizia a pensare immediatamente a quello successivo. Credo che occorra un partito “stabile”, forte, che discuta al proprio interno dei problemi dei cittadini. Oggi siamo forza di governo e i cittadini ci giudicheranno per quello che avremo fatto. Quando ci sarà un congresso saremo pronti ad un confronto nel merito delle cose, delle scelte e delle prospettive. 
Apprezzo gli sforzi che stanno facendo Simone Costanzo e Sara Battisti in un momento duro per la politica perché, se il partito che immagino in provincia non è ancora nato, non possiamo rassegnarci dal costruirlo».
Frosinone in serie A: secondo lei chi deve fare lo stadio al Casaleno?
«Il presidente Maurizio Stirpe ha ragione, è la società del Frosinone e non il Comune che può velocizzare la costruzione dello stadio. Il modello Juventus e altri che in Europa hanno mostrato risultati significativi per il ritorno economico sia per le società calcistiche che per le città, sono esempi da seguire. La serie A e un nuovo impianto devono rappresentare opportunità di rilancio per l’intero territorio».