Il titolo dice già tutto: “Gruviera elettorale”. E’ il quotidiano L’Inchiesta a rivelare i nuovi sviluppi emersi con l’indagine dei carabinieri sulle elezioni comunali di Cassino. Ci sono elettori che risultano avere votato ma sia il giorno in cui sono stati scelti i sindaci e sia il giorno del ballottaggio tra Giuseppe Golini Petrarcone e Carlo Maria D’Alessandro erano a casa loro oppure a centinaia di chilometri di distanza dal seggio.
Scrive Marco Sellone nel quotidiano diretto da Stefano Di Scanno:
Da questi controlli sarebbe emerso che un cittadino avrebbe votato in una determinata sezione nonostante lui fosse, quel giorno, a mille chilometri dalla città martire, in Svizzera per la precisione (…) I carabinieri di Cassino avrebbero anche avviato una serie di interrogatori per ottenere chiarimenti su altri casi analoghi: cittadini che pur restandosene a casa il giorno delle votazioni sarebbero stati misteriosamente indicati nei registri come votanti. |
Su Cassino Editoriale Oggi invece Katia Valente concentra l’attenzione sulla doppia candidatura di una stessa persona presente in due liste a sostegno dell’ingegnere Tullio Di Zazzo. E’ uno degli elementi presenti nel ricorso al tar con cui l’ex sindaco Petrarcone ha chiesto l’annullamento delle elezioni:
Tullio Di Zazzo non fa mistero dell’ “ incidente” elettorale ma si affretta a spiegare: «Lì l’ errore è della commissione elettorale. Noi abbiamo fatto l’ errore di metterlo in due liste. Ma preciso: errore di trascrizione del nome, perché la sua accettazione di candidatura è per una sola lista. I documenti sono apposto. La commissione elettorale avrebbe dovuto cancellarlo perché non c’ era l’ accettazione di candidatura per l’ altra lista. Tutto qua. |
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