Cappuccetto Rosso, il lupo e quel nome di fantasia

Rita Cacciami

In punta di stiletto. Il veleno è previsto nella ricetta.

RITA CACCIAMI per L’INCHIESTA QUOTIDIANO

Donne libere. Emancipate ed evolute. Che finiscono in trappole che sanno di retaggio antico. E’ la solita storia di cappuccetto rosso e del lupo con le sembianze di candida nonnina. Hai voglia a raccontarla per anni interi. Ci si finisce tutte, prima o poi, nelle grinfie di quelle mani così grandi per abbracciarti meglio. E che troppo spesso è impossibile riconoscere.

Negli ultimi giorni abbiamo parlato, discusso, ci siamo emozionate nel sentire testimonianze, racconti, pezzi di vita. Di donne maltrattate, offese, umiliate. Ma poi ci siamo imbattuti in un racconto amaro. Di una 15enne che all’improvviso ha gridato “voglio dire che la presunta Maria sono io, dopo tanti articoli usciti”. Ecco. Quella “non Maria di Aquino” è entrata a gamba tesa nello scandalo a luci rosse. Conoscendo quelle stanze del comune, ha avuto il coraggio che tante non hanno. Ha detto “Io sono stata molestata”. E ha sfidato i grandi. Gli adulti. Quelli che dovrebbero tutelare i propri figli e quelli degli altri. E ha attaccato frontalmente la politica. Demandata ad autorevoli referenti dei cittadini per gestire la cosa pubblica. Quando pubblico viene interpretato come sinonimo di “a proprio consumo”.

Lo scandalo era già servito da settimane. La storia pregressa, con altri personaggi, sembra fosse di dominio pubblico. Tra sorrisi e ammiccamenti a quelle scrivanie utilizzate come alcove da un assessore pronto a risolvere problemi di lavoro. A modo suo. Ed un procedimento giudiziario civilistico era già avviato. Ma lei, ragazzina già donna, è entrata in questa storia senza bussare. Strillando che avrebbe voluto essere tutelata. “Non dovevo esserci solo io in quel comune, quel giorno di luglio. Ma altri ragazzi coetanei. Alla fine c’ero soltanto io. Lei, signor Sindaco dovrebbe essere il padre di tutti noi. Questo mio incubo un giorno finirà”. Come dire adesso, sindaco, facci vedere chi sei. A me, che ho solo 15 anni. Ma anche a tutte le altre donne di ogni età. Compresa chi scrive.

 

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