Cassino, il Tar ammette il primo ricorso sulle elezioni

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DOMENICO TORTOLANO per IL MESSAGGERO ED. FROSINONE

Il pasticcio in alcune sezioni alle elezioni comunali di Cassino durante le operazioni di spoglio del 5 e 19 giugno ha già portato a un primo ricorso al Tar sezione di Latina. Ed entro giovedì 21 luglio, giorno di scadenza, potrebbero essere presentati altri ricorsi da candidati che lamentano la mancata assegnazione di voti. Sono sia candidati a consigliere che candidati a sindaco, Giuseppe Golini Petrarcone e Francesco Mosillo.

Intanto il Tar ha ammesso il ricorso depositato da Claudio Trotta, candidato della lista «Cassino cambia colore» dello schieramento di Mosillo. L’udienza per la discussione sul merito è stata fissata per il prossimo 17 novembre. Trotta è il primo dei non eletti nella lista «Cassino cambia colore». Dapprima accreditato di 348 preferenze, ridotte poi a 323 rimanendo così fuori dal Consiglio comunale. Al suo posto è entrata Sarah Grieco con 354 voti. Dice Trotta: «Il Tar senza ricontare le schede potrebbe assegnarmi i voti mancanti rileggendo i verbali delle 33 sezioni. Mi mancano una quarantina di voti per entrare in Consiglio. L’errore è stato commesso nel riepilogo dei voti sul registro generale. Purtroppo le correzioni le può fare solamente il Tar». E quindi il posto dell’avvocato Grieco sarebbe a rischio.

E non c’è solo Trotta a rivendicare lo scranno consiliare, ma anche l’ex consigliere comunale delle passate amministrazioni Tommaso Marrocco, candidato pure lui della lista «Cassino cambia colore» con Mosillo. «I miei legali – dice – stanno preparando il ricorso perché non mi hanno assegnato almeno cento voti. In 8 sezioni risulto con zero voti mentre ne ho tra 10 e 15 per ognuna di queste. Ma come me, nelle varie liste, ci sono tantissimi altri candidati che lamentano preferenze prima assegnate e poi sparite. E schede mancanti».

Ma il ricorso più atteso è quello dell’ex sindaco Petrarcone che, se accolto, potrebbe portare al riconteggio dei voti o a rivotare in sei sezioni, quelle sotto osservazione da parte della Commissione elettorale centrale dal 6 giugno scorso, o in tutte. Gli amministrativisti di uno studio legale romano di Petrarcone scioglieranno la riserva tra domani e martedì se presentare o meno ricorso al Tar per «irregolarità» nell’assegnazione dei voti e per le schede mancanti rispetto a quelle vidimate. Per una di queste sezioni si sta interessando la Procura. Complessivamente, in sostanza, gli addetti ai seggi avrebbero trascritto sui verbali, erroneamente, per stanchezza o per non conoscenza delle tabelle, dati inesatti, sbagliando caselle o altro.

Le sezioni sotto indagine sono due di Caira e una in via Montello al Colosseo e poi due in via Bellini e in via Pascoli. La Procura, comunque, non può entrare nel merito delle operazioni elettorali, ma si deve limitare ad esaminare eventuali reati penali. Solo il Tar può procedere al riconteggio delle schede e dei voti. In alcune sezioni sarebbe stata registrata la diversità tra iscritti a votare e votanti. Questi ultimi sarebbero superiori a quelli iscritti.

«Le anomalie – dice Petrarcone – riguardano sia l’erronea trascrizione dei voti che il numero delle schede votate rispetto a quelle vidimate e scrutinate. I numeri non combaciano. Poi spetterà ai giudici accogliere o meno il ricorso. E se ricontare tutto o rivotare».

A Viareggio nei giorni scorsi il Tar della Toscana ha annullato le elezioni di un anno fa per «mancanza di trasparenza del risultato».

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