Il circo dei sindaci mette in frigo la tariffa dell’acqua

ALESSANDRO REDIROSSI per L’INCHIESTA QUOTIDIANO

Tariffe congelate e tracollo Pd. Questo l’esito di un’interminabile assemblea dei sindaci di oltre 5 ore sulle tariffe del servizio idrico gestito in provincia di Frosinone da Acea. Un’assemblea che, come da tradizione, è sembrata più un “circo” nelle modalità di svolgimento ma che alla fine, rispetto a un mese fa, è giunta a una decisione.

Sul tavolo dei sindaci c’era sostanzialmente la stessa proposta di deliberazione della Sto di un mese fa su cui i sindaci si spaccarono non decidendo nulla. Acea ha già fatto il 30 maggio la propria proposta all’Aeegsi (l’Autorità per l’energia) rispetto all’adeguamento per quanto riguarda le tariffe dell’acqua: ha prospettato un conguaglio complessivo 2016-2019 da 77,5 milioni di euro da spalmare nelle bollette attraverso le tariffe de gli anni dal 2021 al 2027. Adesso toccava ai sindaci fare la propria proposta partendo dalla bozza di delibera della Sto (la segreteria tecnica dell’Aato che gestisce il servizio). In base alla proposta della Sto il conguaglio nei confronti di Acea si sarebbe ridotto alla metà circa (34,8 milioni di euro) da recuperare sulle tariffe fra 2021 e 2033.

Per quanto riguarda dunque la determinazione del moltiplicatore tariffario, nella proposta Sto, si sarebbe arrivati a un incremento dell’8%. Prima dell’inizio dell’assemblea, i sindaci dell’area di centrodestra si sono radunati in un’aula, quelli di area Pd in un’altra.

Le due “fazioni” hanno retto per tutta l’assemblea. Da una parte i sindaci del Pd si sono aggrappati all’emendamento con primo firmatario Gianpio Sarracco (sindaco Pd di Fontana Liri) che avallava la proposta tariffaria per l’annualità 2016-19 presentata dalla Sto con incremento dell’8% «che è comunque – ha detto Sarracco – migliorativa nei confronti degli interessi degli utenti in quanto adotta un moltiplicatore tariffario dell’8% inferiore rispetto alla tariffa provvisoria fissata al 9% e che sarà oggetto di verifica», congelando poi la questione dei conguagli. Ha invitato poi i sindaci «a non giocare al ribasso con soluzioni errate dal punto di vista amministrativo e giuridico» riferendosi alla “fazione” opposta.

Dall’altra parte della barricata c’erano i sindaci Nicola Ottaviani (Frosinone), Carlo Maria D’Alessandro (Cassino), Roberto De Donatis (Sora) e Roberto Caligiore (Ceccano), che erano già arrivati a una sintesi su una proposta che ha messo insieme diversi sindaci di centrodestra (e non solo).

L’emendamento, a prima firma di Ottaviani, univa due proposte presentate nella conferenza di un mese fa dal sindaco del capoluogo e dal sindaco di Ceccano Roberto Caligiore: il primo, assieme al sindaco di Roccasecca Giuseppe Sacco, aveva allora chiesto di non prevedere incrementi tariffari; il secondo di sospendere la decisione sulle tariffe in attesa dell’evoluzione della procedura avviata a inizio anno dai sindaci per la risoluzione da Acea, con i termini ad adempiere concessi al gestore che scadranno a metà settembre. Così l’emendamento a prima firma di Ottaviani ha ottenuto la convergenza anche del sindaco di Ceccano.

Cosa prevede? Di richiedere Aeegsi (che avrà l’ultima parola sulla tariffa) una sospensione del procedimento per la determinazione della tariffa 2016-2019, in attesa che venga definita la procedura di cui all’articolo 34 della Convenzione relativa alla gestione del servizio idrico e inerente la risoluzione da Acea.

Sempre in base a tale emendamento si precisa poi che, se la richiesta di sospensione non venisse accolta dall’Autorità, bisognerebbe comunque sospendere gli incrementi tariffari, confermando la precedente tariffa (quella del 2015 in sostanza) relativa al servizio idrico gestito da Acea senza aumenti, rimandando la decisione su eventuali conguagli tariffari alla fase successiva alla verifica sugli inadempimenti che i sindaci hanno deciso di contestare a inizio anno ad Acea.

«Come possiamo con la mano sinistra contestare degli inadempimenti al gestore – ha detto Ottaviani – e con la destra dargli quello che bisognerebbe dargli se fosse adempiente?».

Sul tavolo anche un altro emendamento, presentato dal Comune di Alatri (il sindaco Giuseppe Morini però era assente e rappresentato da un delegato), in base al quale gli incrementi tariffari si sarebbero dovuti ancorare agli investimenti effettivamente effettuati da Acea.

Alla fine si è capito che a livello di numeri e consistenza numerica della popolazione rappresentata, solo la proposta con primo firmatario Ottaviani avrebbe avuto qualche chances di passare. Così i sindaci di Fontana Liri Sarracco e quello di Veroli Simone Cretaro hanno chiesto una sospensione dell’assemblea per trovare una sintesi. Dopo quasi un’ora, però, le due “fazioni” di sindaci non hanno trovato una via d’uscita unica e alla fine il Pd ha giocato l’ultimo disperato tentativo con una proposta del sindaco di Veroli Cretaro per rimandare la decisione a un momento successivo alla scadenza dei tempi concessi ad Acea prima della decisione sulla risoluzione contrattuale.

A quel punto ha preso la parola il sindaco di Ceccano Roberto Caligiore, ricordando come la sua proposta di sospendere ogni decisione in attesa dell’iter per la risoluzione era stata bocciata un mese prima da quasi tutti i sindaci e sponsorizzando l’emendamento Ottaviani.

La proposta di Cretaro, messa in votazione, è stata bocciata con 34 no, 25 sì e un’astensione. Stessa sorte per quella di Sarraco, bocciata con 32 no, 24 sì e 4 astensioni. A passare è stata invece la proposta che ha compattato Ottaviani, D’Alessandro, Caligiore e De Donatis, che aveva dalla sua parte l’ok dei Comuni più grandi (fra cui Frosinone, Cassino, Ceccano, Sora, Roccasecca) e che ha “pescato” anche in maniera trasversale fra i sindaci, come testimoniano emblematicamente le posizioni proprio di De Donatis e Fabrizi di Boville ad esempio.

Prima della votazione della proposta Ottaviani non sono mancati momenti di tensione, in particolare con un vivace battibecco fra Sarracco (che ha chiesto “serietà” ai sindaci di centrodestra) e D’Alessandro.

La proposta del fronte dei sindaci guidato da Ottaviani ha raccolto 33 sì, 15 no e 2 astensioni con diversi sindaci dell’area Pd che hanno abbandonato l’Aula (in fase di votazione) nel tentativo con ogni probabilità di far mancare il numero legale: un’immagine emblematica del tracollo Dem da tutti i punti di vista. Per ora i sindaci, dunque, hanno deciso a maggioranza di mettere in freezer le tariffe alla fine di uno spettacolo, come sempre, da dimenticare.

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