Costanzo contro Alfieri, vacilla il castello di carte Pd

CORRADO TRENTO per CIOCIARIA EDITORIALE OGGI

«Sono il primo ad essermi messo a disposizione per un processo unitario. Ma se qualcuno si candida al di fuori di un tavolo di condivisione, allora a maggior ragione le soluzioni possono essere tante e diverse». Così Simone Costanzo, segretario provinciale del Partito Democratico. Un “siluro” lanciato all’indirizzo del consigliere provinciale e sindaco di Paliano Domenico Alfieri, che in un’intervista a Ciociaria Editoriale Oggi aveva detto: «Sì, mi candiderò alla segreteria provinciale del Partito Democratico, rappresentando un “terzo” punto di vista».

Dichiarazioni che non sono evidentemente piaciute a Costanzo, dopo che dal summit regionale era emersa l’indicazione di lavorare ad una proposta unitaria, almeno nella prospettiva. Per i primi giorni di novembre verrà convocata la direzione provinciale dei Democrat e in quella sede l’argomento verrà trattato.

Ma c’è pure un altro aspetto. Simone Costanzo evidentemente ritiene che la discesa in campo di Domenico Alfieri vada comunque inquadrata nell’ambito dell’area che fa riferimento al senatore Francesco Scalia. E questo andrebbe a cozzare con la cornice unitaria chiesta pure dal responsabile regionale Fabio Melilli. Non perché non sia possibile celebrare un congresso con due o più candidati alla segreteria, ma ciò dovrebbe avvenire al termine della presa d’atto dell’impossibilità di trovare un’intesa.

La sensazione è pure un’altra: in mancanza di accordo, tutto potrebbe tornare in discussione, a cominciare dalle candidature alla Camera. Alle quali aspirano sia Francesco Scalia che Francesco De Angelis. Inutile girarci troppo intorno: nei Democrat ogni aspetto è collegato all’altro e se viene a saltare un “tassello”, l’intero castello di carta è destinato a crollare. Soprattutto perché la tregua siglata in realtà è assai fragile.

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