Dieci righe e il resto in edicola

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Ciociaria Oggi K2

Affari di camorra negli hotel
L’inchiesta La Direzione investigativa antimafia accende i riflettori sugli interessi dei clan in Ciociaria. Nel mirino delle organizzazioni criminali anche la gestione dei distributori di carburante e degli autosaloni

Operazioni di polizia giudiziaria che hanno coinvolto imprenditori collusi che operano tra le province di Frosinone e Latina. È quanto segnala la Direzione investigativa antimafia al ministro dell’Interno Angelino Alfano e al Parlamento. In Ciociaria, secondo il rapporto degli investigatori della Dia, operano diversi clan. I settori nei quali riciclano capitali illeciti vanno dall’edilizia all’intermediazione immobiliare, dal commercio di auto ai distributori di carburante. Il Lazio – fanno notare gli investigatori – per la vicinanza geografica con la Campania, rappresenta un punto d’arrivo per gruppi camorristici che si sono stanziati nelle province di Roma, Frosinone e Latina. In tale contesto mantengono legami storici con le consorterie dei territorio d’origine, costituendo inoltre una “testa di ponte” per ogni interesse

 

Il “pasticciaccio” dei profughi
Cassino Trasferiti in quaranta ma restano fino a sera nel cortile della struttura di via Arigni. Lo stabile non è idoneo. Il vice sindaco firma l’ordinanza di sgombero: «Problemi di ordine igienico-sanitario». E vanno negli alberghi

Sono arriva in quaranta, nel primo pomeriggio di ieri, in una struttura di Cassino, in via Arigni. Ma i profughi non hanno mai messo piede nella struttura. Sono stati fermi per ore, lungo il viale, perché gli amministratori giunti subito sul posto hanno rilevato la mancanza di condizioni igienico-sanitarie tali da garantire l’accesso agli extracomunicati. Niente allacci di luce e gas e stanze in condizioni disastrose: è quanto ha dichiarato il vice sindaco Carmelo Palombo che ha firmato, in serata, l’ordinanza di sgombero. I quaranta profughi sono stati smistati negli alberghi della città. Intanto il consigliere regionale Abbruzzese ha scritto al prefetto sottolineando la mancanza di preventive informazioni rivolte all’amministrazione comunale. E chiedendo subito un tavolo tecnico,   o ucciso mia moglie. Io scappo ma tu chiama i carabinieri ».

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Provincia K2

Massacrata di botte
Calci e pugni fino a far dire all’uomo: «Ho ucciso mia moglie». Lei è stata soccorsa e salvata, lui è stato denunciato per lesioni

«Ho ucciso mia moglie». Questa la concitata telefonata ricevuta da una persona residente nella Valle dei Santi da parte di un suo conoscente. Immediato l’allarme dato e immediati i soccorsi alla povera donna che seppur massacrata di pugni e calci è sopravvissuta. L’uomo è stato rintracciato e denunciato

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E’ morta Raffaella Osario
Vedova dello scrittore Giuseppe Bonaviri, scomparso qualche anno fa. I funerali verranno officiati questa mattina alle ore 11 in Cattedrale. Il ricordo dell’amico, l’ex senatore Massimo Struffi. «Addio gentile maestra, angelo vigile di un uomo a cui dedicasti una vita intera»

Raffaella Osario, vedova Bonaviri, di Giuseppe, scrittore di successo, i cui libri e poesie sono stati tradotti in tutto il mondo (scomparso qualche anno fa), è morta, ieri, a 94 anni nella sua abitazione in viale Napoli. Lascia, nella disperazione i due figli Emanuele (ingegnere elettronico) e Giuseppina (scrittrice e psichiatra) e i suoi adorati nipoti, che ha cresciuto e seguito con amore immenso ed incondizionato. Il suo orgoglio, diceva sempre. I nipoti Gianluigi, Giuseppe Niccolò, Leopoldo e Maria Raffaella che oggi piangono una

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Messaggero K2

Migranti, caos a Cassino
Locali sporchi, senza luce e acqua per ospitare 40 profughi: il Comune ordina lo sgombero. Gli stranieri erano stati assegnati a una cooperativa, chiesto un incontro con il Prefetto

Scoppiano le prime grane dopo l’ondata di arrivi di profughi in Ciociaria. Il sistema di accoglienza mostra già le falle. E anche di una certa gravità. Come dimostrano i fatti accaduti ieri a Cassino. Tutto è cominciato nel primo pomeriggio quando sono arrivati a Cassino 40 profughi, provenienti dalla tendopoli allestita all’ex Mtc di Frosinone e successivamente presi in carico dalla cooperativa “Integra” di Lecce, ma con sede anche a Roma, una delle tre aggiudicatarie dell’ultimobando della Prefettura

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Analisi acque, pressing sulla Regione
Area non contaminata, Abbruzzese (Fi) chiede a Zingaretti di informare correttamente i cittadini di Roccasecca e Colfelice. Dopo l’esito delle indagini dell’Irsa le quali hanno stabilito che il sito della discarica non è risultato inquinato

Discariche, acque sotterranee, piano regionale per le individuazione di nuovi impianti. Si surriscalda il fronte ambientale in Ciociaria. Ed ora il consigliere regionale di Forza Italia Mario Abbruzzese interviene, con un’interrogazione al presidente della Giunta Regionale Nicola Zingaretti, dopo il rilascio dell’Aia (autorizzazione integrata ambientale), per altri 16 anni, al quarto invaso della discarica Mad di Roccasecca. L’area, dopo gli accertamenti sulle acque sotterranee, non è risultata inquinata e Abbruzzese interroga «per sapere quali sono le intenzioni della Regione Lazio per una corretta comunicazione ai residenti dei territori interessati dell’esito delle indagini relative alle acque sotterranee nei territori dei Comuni di Colfelice e Roccasecca, dello studio IRSA e delle attività previste ancora di monitoraggio». Già in precedenza (…)

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Inchiesta K2

Come bestie
Emergenza immigrati: 40 giovani arrivano a Cassino in uno stabile senza bagni né letti all’insaputa del Comune. Il vicesindaco firma lo sgombero e in serata sono stati sistemati altrove.

Stanchi, provati, disorientati. Senza acqua né cibo. Accampati nel cortile del palazzo in vetro di via Arigni, dove fino a due anni fa c’era la Caserma della Polizia Stradale. In attesa di poter entrare, a lavori ancora da iniziare, in un ampio appartamento vuoto e degradato. Inospitale. Senza letti, senza acqua calda e con soli due bagni che sarebbero dovuti bastare alle esigenze di 40 giovani immigrati. Locali ammuffiti, con pozze d’acqua sul pavimento infiltratasi da chissà dove e porte marce. Tutto puntualmente fotografato e verbalizzato dalla Polizia Scientifica e dall’Asl durante il sopralluogo richiesto dall’amministrazione comunale. E mentre i rifugiati, provenienti da chissà dove venivano rifocillati dal titolare di una bar e da alcuni inquilini dello stabile, i residenti si affacciavano ai balconi, allarmati, per conoscere il destino incerto di quei ragazzi che hanno sfidato mille insidie pensando di (…)

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