Dossier anonimi, sdegno bipartisan e sfida in aula

CORRADO TRENTO per CIOCIARIA EDITORIALE OGGI

Sdegno bipartisan ma nessuno si sorprende più di tanto. Dossier anonimi e “corvi” in servizio permanente effettivo non rappresentano una novità. Né nel panorama politico né a Frosinone. Le sedici pagine (più altri allegati) inviate da un anonimo ai consiglieri comunali, ma pure al Ministero degli Interni, al Prefetto, alla Corte dei Conti e alla Procura, sono però indicative di un clima che si respira alla vigilia del dibattito in consiglio comunale proprio sul documento contabile. L’assise si riunirà il 31 agosto in prima convocazione e il 1 settembre in seconda. Nessuno ha voglia di addentrarsi nel contenuto del documento, appunto perché anonimo.

I rilievi mossi sono sia tecnici che politici. Il sindaco Nicola Ottaviani non ha voglia neppure di parlarne, perché affrontare l’argomento legittimerebbe chi si nasconde dietro l’anonimato. Sulla stessa lunghezza d’onda l’assessore al bilancio Riccardo Mastrangeli, che argomenta: «C’è poco da dire e non vale la pena neppure commentare. Dico invece che, stante il Piano decennale di rientro da un deficit di 50 milioni di euro (ereditato dalle passate Amministrazioni), tutti gli atti che produciamo in materia contabile sono costantemente monitorati dalla Corte dei Conti. Ci sono infatti delle verifiche semestrali molto rigide, come è giusto che sia. Peraltro la magistratura contabile ha dei riferimenti precisi quando vuole delle spiegazioni: il Sindaco, il sottoscritto, i dirigenti, i revisori dei conti. Inoltre, c’è anche un confronto con il Ministero degli Interni, precisamente con il Dipartimento della finanza locale. Sul bilancio siamo tranquillissimi e convinti che è stato redatto in modo appropriato, sia sostanzialmente che formalmente».

Adriano Piacentini, capogruppo di Forza Italia e presidente della commissione bilancio, rileva: «Il dossier anonimo? Un modo squallido di comportarsi. Chi ha la coscienza a posto chiede chiarimenti a viso aperto. Fra l’altro sul documento contabile il confronto deve essere a trecentosessanta gradi. Senza considerare che con la Corte dei Conti questa Amministrazione si confronta sistematicamente. Ci sono controlli semestrali ma pure trimestrali. Come si fa a inviare un dossier anonimo su un argomento così importante e delicato, quando peraltro tutto è stato fatto nella totale trasparenza? Non mi piacciono né le dietrologie né i retroscena. Il punto più importante è che questa Amministrazione, per scongiurare il fallimento del Comune, ha preferito andare avanti con un Piano di rientro decennale. E adesso si trova a fronteggiare i residui passivi ma pure i mancati trasferimenti da parte dello Stato e della Regione. I tagli ai servizi sociali sono stati scongiurati, ma è evidente che da qualche parte si deve risparmiare. Auspico un dibattito a tutto campo in consiglio comunale».

Anche nelle file dell’opposizione i metodi del “corvo” vengono condannati. Angelo Pizzutelli, consigliere comunale del Pd, dichiara: «Nascondersi dietro l’anonimato è una pratica esecrabile. Chi ha dei rilievi da muovere si faccia riconoscere, metta la firma. Devo dire, però, che purtroppo anche in passato sono state concepite e consegnate delle lettere anonime». Poi Pizzutelli aggiunge: «Per quello che mi riguarda, sul bilancio ho detto chiaramente come la penso. Le feste e gli eventi ludici sono eventi da promuovere, ma non in un periodo come questo, con le casse comunali a secco. Per buon senso, oltre che per motivi di contabilità. Credo pure io che le “cocomerate”possono essere elementi di aggregazione, ma ricordo che Nicola Ottaviani, quando stava all’opposizione, puntava l’indice contro tali manifestazioni. Mi complimento con il Sindaco per il fatto che ha voluto pagare l’abbonamento al Frosinone calcio. Aggiungo però che l’ha fatto pure il sottoscritto quando era assessore, preferendo cedere quello “istituzionale” a delle case famiglia. Dico bravo ad Ottaviani, ma non è stato il primo».

Andrea Turriziani, consigliere comunale del Pd, rileva: «Il dossier anonimo? Metodo odioso. Purtroppo a Frosinone si tratta di un metodo diffuso. È inaccettabile. Bisognerebbe sempre mettere nome e cognome in calce alle iniziative che si assumono. Sul bilancio si discuterà in consiglio comunale, alla luce del sole. In quella sede ognuno dirà come la pensa e avanzerà proposte».

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