I dubbi a Cinque Stelle sugli Ambufest

CESIDIO VANO per LA PROVINCIA QUOTIDIANO

Quell’ombra inquietante sugli Ambufest, ovvero gli ambulatori di cure primarie, pensati per alleggerire il carico sui pronto soccorso. Il deputato del Movimento 5 Stelle, Luca Frusone, ha presentato un’articolata interrogazione parlamentare con cui chiede ai ministri della Pubblica amministrazione e della Salute di intervenire con urgenza per «verificare e valutare la sussistenza di situazioni di irregolarità tali che richiedano la rimozione immediata dei soggetti responsabili dai loro incarichi».

La vicenda concerne i tre medici nominati dalla Asl coordinatori degli Ambufest: i dottori Caterina Pizzutelli (Frosinone), Alfonzo Gargano (Cassino) e Francesco Ganino (Sora) ed è, in sintesi, questa: i tre medici, infatti, hanno preso parte fin dall’inizio – e Frusone chiede di spiegare a che titolo – al tavolo tecnico, assieme ai direttori di distretto e delle unità operative complesse “per l’attivazione degli Ambulatori Cure Primarie (Ambufest)”.

Trovata l’intesa per tale operazione, sono stati sottoscritti gli accordi aziendali con i sindacati e – evidenzia Frusone – la dottoressa Pizzutelli ha anche firmato l’accordo con l’azienda quale rappresentante sindacale.

Approvati i protocolli, la Asl ha pubblicato l’avviso interno per individuare i medici disponibili all’incarico di coordinatori degli Ambufest. Incarico, come stabilito nel tavolo tecnico, che prevede un’indennità economica aggiuntiva al normale stipendio.

Frusone mette in evidenza anche i tempi e la metodologia utilizzata per la presentazione delle candidature: appena 8 giorni di tempo da 1° all’8 giugno scorso e domande da presentarsi (con buona pace della pec) esclusivamente a mano al protocollo della Asl.

Alla fine di tale procedura, i medici nominati coordinatori (e che pertanto hanno diritto alla relativa indennità) sono i medesimi che fin dall’inizio erano stati invitati al tavolo tecnico per decidere l’attivazione degli Ambufest: Pizzutelli, Gargano e Ganino.

Nell’interrogazione inoltrata al Governo, Frusone va giù duro e scrive: «è più che lecito ritenere che siamo di fronte ad una evidente e macroscopica spartizione di incarichi avvenuta tra i rappresentanti delle organizzazioni sindacali dei medici di medicina generale e sotto l’egida della direzione generale della ASL di Frosinone» e, ricordati gli obblighi di astensione in caso di conflitto di interessi e gravanti sugli impiegati pubblici, aggiunge: «appare dunque stupefacente che tutti i partecipanti ad un tavolo tecnico istituito dalla Asl di Frosinone per costituire gli Ambulatori delle cure primarie, definendone finanche i compensi, siano i medesimi che, in virtù di tali progetti e accordi, hanno assunto gli incarichi di coordinamento ivi previsti e concordati, con il susseguente vantaggio personale sia di tipo professionale e sia di natura patrimoniale; appare grave che i soggetti che hanno assunto l’incarico di coordinatore fossero già a conoscenza degli avvisi interni per acquisire la disponibilità agli incarichi, avvisi pubblicati in maniera stranamente fulminea sul sito internet della ASL di Frosinone e attualmente non rinvenibili nella sezione amministrazione trasparente prevista dal d. lgs 33/2013, avvisi che peraltro contemplavano modalità di acquisizione delle candidature estremamente gravose sia con riguardo alla tempistica (8 giorni) sia con riguardo alla consegna delle domande (esclusivamente a mano)».

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