Elezioni a Cassino, la follia dei Poli: giocano a chi si spacca di più

SANDRO MARIANI per L’INCHIESTA QUOTIDIANO

Il tavolo flop del sindaco Petrarcone poteva rappresentare per il centrodestra un assist di quelli che mettono l’attaccante solo di fronte al portiere. Ma fortunatamente per il centrosinistra non c’era nessuno pronto a spingere in rete la palla visto che tutti erano impegnati a discutere a centrocampo su chi doveva seguire l’azione per finalizzare. E’ questa l’immagine che meglio rappresenta la situazione in atto nei due poli a dieci mesi dalle elezioni. Da un lato c’è il centrosinistra che fatica a trovare un assetto più o meno credibile per “blindare” il Comune dagli attacchi che arrivano dal centrodestra, dall’altro c’è un centrodestra che a parole scalpita per scendere in campo e puntare all’impresa, ma nei fatti il riscaldamento continua all’infinito e si continua a cercare un allenatore che possa schierare la squadra in campo.

Il problema all’interno della coalizione sembra essere proprio questo: non si capisce al momento chi c’è e chi rappresenta cosa. Nella follia prelettorale del centrosinistra è abbastanza pacifico poter affermare che un tavolo con 5/6 esponenti di peso rappresentano la stragrande maggioranza della coalizione, nel centrodestra questo non accade e 5/6 persone attorno ad un tavolo rappresentano se stessi e poco altro visto che mancano gli interlocutori per grandi gruppi ed è anche difficile riuscire a quantificare il “peso” elettorale anche dei big. Una situazione che alla lunga potrebbe rappresentare un problema non da poco visto che presto o tardi bisognerà pur decidere chi dovrà sedersi al tavolo per decidere il regolamento delle primarie. Il rischio è che questo documento, se mai si farà, verrà deciso dai candidati stessi visto che nessuno si sente tutelato da qualcun altro.

Tanti segnali che fanno intuire che col passare dei giorni diventa sempre più concreta l’ipotesi che si possa arrivare all’appuntamento elettorale spezzati in più tronconi. Ci sarà sicuramente qualche “caporale” di Mario Abbruzzese promosso per l’occasione a candidato sindaco. Un peso non indifferente visto che il leader forzista non può permettersi una seconda sconfitta in una città tradizionalmente di centrodestra. Negli ultimi giorni per occupare questa casella è stato avanzato il nome di Giuseppe Tedesco, ma sono tanti coloro che ambiscono nell’ombra all’investitura. Ai nastri di partenza ci dovrebbe essere poi un candidato dell’area Picano, ormai distante anni luce dall’ex presidente del Consiglio regionale dopo lo sgarro del convegno organizzato al Forum Palace qualche settimana fa.

Nomi in merito ancora non circolano con Michelina Bevilacqua pronta a scendere in campo. La speranza per il giovane consigliere comunale resta quella di fare una squadra fortissima per provare in prima persona la scalata al comune. Ci sono poi i civici come Benedetto Leone, Gianni Violo e Niki Dragonetti pronti a dire la loro non solo nelle primarie. Nel momento in cui dovrebbe arrivare lo sciogliete le righe quasi tutti proveranno l’avventura personale.

All’elenco manca tutta l’area che ruota attorno all’Ncd con esponenti che non possono essere tenuti in secondo piano come Massimiliano Mignanelli, l’ex sindaco Bruno Scittarelli e Annalisa D’Aguanno. Quale sarà il nome avanzato dallo schieramento è presto per dirlo ma anche in quest’area sono molti a guardare con attenzione l’evolversi degli eventi. Infine c’è sempre l’ipotesi Giuseppe Sebastianelli che continua ad invocare le primarie del centrodestra e potrebbe fare un pensierino anche per il bersaglio grosso.

Tirando le somme, in questo frangente, sembra chiaro che la lezione del 2011 non è servita nonostante i proclami all’unità e l’analisi del voto che ancora oggi continua a tenere banco nelle riunioni interne alla coalizione. Il risultato finale di queste discussioni è sempre lo stesso: non è stato il centrosinistra a vincere, ma il dentrodestra a perdere. Ripetere questa esperienza potrebbe essere poco comprensibile dai vertici dei partiti. Per cercare di fare chiarezza in questa situazione, anche se molto probabilmente si finirà per gettare benzina sul fuoco, martedì prossimo i consiglieri d’opposizione si incontreranno a cena. L’obiettivo è quello di guardarsi negli occhi per capire chi vuol far cosa. Probabilmente che continua a nutrire speranze per la candidatura non farà alcun passo in avanti, ma probabilmente sarà utile per vedere se uno di loro può riuscire a catalizzare l’appoggio di tutti. Difficile, se non impossibile come ipotesi. L’elemento nuovo che potrebbe uscire dalla riunione è la proposta di staccarsi dai soliti potentati per portare avanti un discorso trasversale dove tutti dovrebbero fare un passo indietro per appoggiare una figura terza. Facile a dirsi, meno metterla in pratica. L’uscita di Forza Italia su Tedesco ha comunque sparigliato le carte visto che nessuno si dice favorevole ad un candidato imposto dall’alto da una sola fazione politica e l’ipotesi di darsi tutti il classico pizzico sulla pancia potrebbe essere la soluzione meno dolorosa per arrivare ad una coalizione più o meno unita.

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