Elezioni, i fronti aperti in Ciociaria finiscono sul tavolo regionale

CORRADO TRENTO per CIOCIARIA EDITORIALE OGGI

«Alle elezioni comunali di primavera sarà fondamentale mantenere una linea unitaria, prima come partito e poi come coalizione. Il presupposto per la vittoria è questo e noi vogliamo vincere dappertutto: a Cassino, a Sora, ad Alatri. Ovunque. Fra le altre cose ci sono tutte le condizioni per andare avanti lungo questa strada. Chi si sfila se ne assumerà la responsabilità». Così Simone Costanzo, segretario provinciale del Pd, il quale è il primo a sapere che l’esito delle comunali determinerà effetti su tutto: dal congresso alle future candidature, politiche e regionali. Ma la situazione rimane complessa e complicata. A Cassino per esempio, dove la discesa in campo di Marino Fardelli ha sparigliato le carte. È per questo che Costanzo ha chiesto al segretario regionale Fabio Melilli di convocare una riunione per discutere delle prossime elezioni comunali, in particolare dello scenario di Cassino.

Nei Democrat c’è pure chi sottolinea il fatto che il consigliere regionale, se eletto sindaco, potrebbe essere chiamato a scegliere fra le due cariche. Questo perché Cassino è un Comune con più di quindicimila abitanti. E se dovesse ipoteticamente rinunciare al ruolo di consigliere regionale, alla Pisana subentrerebbe l’ex sindaco di Arpino Fabio ForteInsomma, perderemmo un consigliere regionale», ha detto qualche esponente dei Democrat.

In realtà la preoccupazione c’è perché il Pd inevitabilmente si dividerebbe tra Giuseppe Golini Petrarcone e Marino Fardelli. Quest’ultimo però è determinato ad andare avanti, puntando anche su una coalizione fortemente civica.

Per quanto riguarda Alatri, Simone Costanzo è chiarissimo: «Il Pd sosterrà il sindaco Giuseppe Morini. Iniziative diverse da questa sarebbero a carattere personale e nulla avrebbero a che fare con la linea del partito». Il riferimento probabilmente è ad alcune indiscrezioni riguardanti una possibile candidatura a sindaco di Patrizio Cittadini, magari con il sostegno del senatore Francesco Scalia. La voce però non trova conferme.

Intanto alla prossima riunione della direzione provinciale del Partito Democratico verrà affrontata la questione del gruppo unico alla Provincia. Su iniziativa del presidente Antonio Pompeo, infatti, è stato avviato l’iter per riportare sotto lo stesso simbolo i Democratici per Pompeo e il Pd. In tutto sei consiglieri. Gli organismi dirigenti del partito dovranno esprimersi sul punto. Intanto però il disgelo è già avvenuto. Per quanto riguarda il congresso, Simone Costanzo nota: «Sono pronto da tempo».

Però le partite più importanti saranno quelle sulle candidature. Alla Camera innanzitutto. Simone Costanzo (che fa parte dell’area di Dario Franceschini) potrebbe decidere di partecipare alla corsa per Montecitorio, andando in qualche modo a sfidare il senatore Francesco Scalia. È evidente che una decisione del genere andrebbe ad inserirsi nel solco dell’asse tra lo stesso Costanzo e Francesco De Angelis, presidente del Consorzio Asi e primo dei non eletti in Europa.

Diverso invece il discorso a Sora, dove il Partito Democratico è unito nel sostegno al sindaco Ernesto Tersigni, esponente di spicco del Nuovo Centrodestra. È evidente che l’intesa siglata in occasione delle provinciali tra l’area di Francesco Scalia e l’Ncd adesso coinvolge l’intero Partito Democratico. Ma questo non significa che le divergenze interne siano state superate. Mentre, congresso a parte, nessuno affronta il tema delle alleanze. Tema niente affatto secondario per quel che riguarda le elezioni comunali, perché bisogna fare i conti con le liste civiche. Ma soprattutto bisognerà indicare la rotta dei rapporti con i Socialisti e con le formazioni di sinistra. Alle quali il patto d’acciaio con il Nuovo Centrodestra potrebbe non piacere affatto.

Molta carne a cuocere quindi in vista della riunione della direzione provinciale del partito. Unico luogo di confronto in attesa del congresso provinciale.