I giochi di prestigio di Nicola sulla Sanità e di Franceschetto su Amazon

Stefano Di Scanno

di STEFANO DI SCANNO

Direttore L’Inchiesta Quotidiano

 

Bastano 75 assunzioni di medici e infermieri, annunciate a 3 mesi dalle elezioni e che saranno realmente effettuate forse per giugno, a far cambiare il giudizio dei cittadini e dell’opinione pubblica sul disastro sanitario in provincia di Frosinone, aggravato anche dall’attuale amministrazione regionale? Se davvero crede a questo il governatore del Lazio, buon per lui. La smentita se la ritroverà nelle urne. Perché la sanità tutto può diventare tranne che un’arma di campagna elettorale. Specie quando manca un modello complessivo di riferimento, non si accenna ai Dea e al Polo di Sora, si rinvia la discussione sui posti letto per acuti al prossimo atto aziendale per non prendere impegni sulla questione vera: l’attivazione di strutture salvavita in provincia che siano al livello di quelle della capitale.

E non basta dire di non aver preteso di risolvere i problemi del comparto per cavarsela. Troppo facile, presidente. Non ci prenda per dei burinotti un po’ allocchi. Intanto, in tempi di stragi terroristiche, finiti i fondi alle coop sociali, scarichiamo letteralmente in mezzo alla strada gli immigrati che sono serviti per riempire i bilanci di quelle società e forse pure qualche tasca di politici furbi. Anche qui manca un progetto complessivo, nella fattispecie di ospitalità e integrazione. L’emergenza Nord Africa è ridotta a identificativo appiccicato alle famiglie che resistono in appartamenti senza acqua, luce e gas da tre mesi. I single sono spariti nel nulla, perdendosi in qualche città italiana oppure oltre confine. I Comuni cercano di tenersi alla larga da questioni che potrebbero comportare ulteriori spese, la Prefettura senza fondi non sa che risposte dare.

Si dimentica sempre che con gli immigrati siamo sospesi fra due opposti: le opportunità straordinarie delle politiche per accompagnarne l’inserimento nella società e nell’economia italiana ed i rischi devastanti prodotti dalla loro ghettizzazione. Una terza strada non c’è. E la seconda, che si sta perseguendo silenziosamente anche nelle nostre contrade, è sicuramente quella che passa per Molenbeek.

Francesco De Angelis, presidente del Consorzio Asi, ha finalmente detto la verità: tutte le chiacchiere e gli entusiasmi sollevati nei mesi scorsi dal presunto interessamento di Amazon ad investire in provincia di Frosinone non erano altro che l’eco del passaggio nel capoluogo di un gruppo di “sviluppatori” che elaborano piani di investimento industriali e, in questo ambito, ci sarebbe stata l’ipotesi Amazon. Insomma bastava dirlo prima che era una delle storielle del “draghetto dall’alito spento”: Franceschetto pompiere provetto.

 

COMPRA IN EDICOLA UNA COPIA DE L’INCHIESTA

inchiesta

 

error: Attenzione: Contenuto protetto da copyright