Il prefetto ordina al Comune di Frosinone: bilancio entro 20 giorni

CORRADO TRENTO per CIOCIARIA EDITORIALE OGGI

Il bilancio del Comune di Frosinone dovrà essere approvato entro il primo settembre.

Ieri agli uffici dell’ente di viale Mazzini è stata recapitata la lettera della Prefettura, che stabilisce inderogabilmente come il consiglio comunale deve dare il via libera al documento contabile entro venti giorni. E siccome la matematica non è un’opinione, il termine ultimo è il primo settembre. Oggi stesso la conferenza dei capigruppo si riunirà: con ogni probabilità la seduta dell’assise sarà fissata il 31 agosto in prima convocazione e il 1 settembre in seconda.

La nota della Prefettura era attesa, dopo che il 31 luglio scorso il sindaco Nicola Ottaviani aveva ritirato dall’ordine del giorno il punto del bilancio. Spiegando: «Insieme ad altri Comuni ammessi al Piano di rientro stiamo portando avanti una battaglia di contabilità pubblica. In un anno abbiamo dovuto fare i conti con 7 milioni di trasferimenti in meno, tra Stato e Regione. Oltre ai 50 milioni di euro di deficit da ripianare in dieci anni e ai 27 milioni di residui. Siamo alla campana dell’ultimo giro. Il Governo ha scelto di concedere la proroga al 30 settembre alle Province, alle Città metropolitane e ai Comuni siciliani. A tanti altri Comuni “anonimi” come il nostro, nulla. Perché?».

Ottaviani ha anche annunciato un possibile ricorso alla Corte Costituzionale e ha contattato Gino Scaccia, professore di diritto costituzionale all’Università Luiss.

Adesso però il bilancio va approvato e in giunta è scattato il conto alla rovescia. L’Amministrazione ha detto che i servizi sociali non saranno tagliati. Nessuna sforbiciata, soprattutto, all’assistenza domiciliare. Ma lo stesso primo cittadino in aula ha esplicitamente parlato di “operazioni disperate per evitare tagli”. In ogni caso ci sono 7 milioni di euro in meno. E un conto è trovare somme per due o tre mesi, altro discorso è invece stabilire in quali settori tagliare. Si era parlato della possibilità di ritoccare al rialzo l’aliquota della Tasi, portandola dal 2,5 al 2,8 per mille. Poi però il consiglio comunale ha approvato la stessa aliquota dello scorso anno, al 2,5 per mille.

La battaglia politica con gli altri Comuni, in assenza di proroga, non può sostituirsi all’approvazione del bilancio. È facile prevedere che in questi venti giorni la Giunta cercherà di recuperare ogni risorsa a disposizione, ma la sensazione è che alla fine da qualche parte si dovrà tagliare. Probabilmente l’Amministrazione Ottaviani pensava di arrivare a metà settembre. Invece bisognerà accelerare non poco.

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