La mezza apertura di Costanzo dopo la tregua Scalia – De Angelis

CORRADO TRENTO per CIOCIARIA EDITORIALE OGGI

Ha aspettato qualche giorno prima di dire la sua. Non ha alcuna intenzione di fare, eventualmente, “l’agnello sacrificale” sull’altare dell’accordo tra i due Francesco del Pd, De Angelis e Scalia. In ogni caso Simone Costanzo, segretario provinciale del partito, ostenta serenità quando argomenta: «Le aperture reciproche tra De Angelis e Scalia vanno benissimo e il partito ha bisogno di unità più che mai. Al momento però siamo agli impegni verbali, che vanno verificati. In caso di accordo, poi, lo stesso dovrà essere declinato nel partito e sul territorio. Intanto però è positivo aver abbassato i toni. Fra le altre cose le elezioni, sia politiche che regionali, sono lontane. Alle urne si andrà nel 2018». Un ragionamento che non ha bisogno di interpretazioni. Il messaggio è chiaro: “c’è tempo”. Il che in politica vuol dire pure un’altra cosa: quello che oggi appare probabile, domani può rivelarsi impossibile. Intanto però alle porte della politica locale bussano il congresso dei Democrat e le prossime elezioni comunali a primavera.

Spiega Costanzo: «Abbiamo bisogno di fare un ragionamento comune, anche con il livello regionale, per definire obiettivi e linea politica con chiarezza, partendo dalle prossime elezioni amministrative e lo strumento naturale, come sostengo da sempre, è un congresso straordinario di idee e progetti in cui ognuno di noi esprima con grande responsabilità le sue posizioni, evitando “astuzie” da Prima Repubblica che aumentano il distacco dei cittadini dalla politica».

Poi aggiunge: «In questi mesi abbiamo proceduto con la conclusione del tesseramento 2014, coordinato all’unanimità di tutte le sensibilità presenti nel partito e in alcune realtà si è proceduto all’elezione di segretari e direttivi locali, attivi e pieni di idee. È partito anche il tesseramento Pd 2015». Il che vuol dire che il congresso non si svolgerà prima di gennaio. E Simone Costanzo ripropone di fatto la sua ricandidatura. Così: «Auspico un salto in avanti complessivo; da discussioni tutte interne dobbiamo accelerare su un’apertura fattiva ai temi del nostro territorio per essere tutti complessivamente più forti e rappresentativi, sapendo che le prossime elezioni regionali e politiche sono distanti anni luce, politicamente parlando. La sfida è tutta politica e in questo senso annuncio che il prossimo 13 novembre organizzeremo una grande iniziativa sui primi 18 mesi del Governo Renzi con il capogruppo alla Camera dei Deputati onorevole Ettore Rosato, con tutti i nostri rappresentanti istituzionali eletti e con tutti i dirigenti e gli iscritti del Partito Democratico della provincia di Frosinone».

Insomma, il ragionamento è evidente: il segretario non intende arretrare di un millimetro né sul versante dell’intesa di ferro con Francesco De Angelis, Mauro Buschini e Sara Battisti, né sul piano della proposta congressuale. Costanzo non lo dice, ma è evidente che pensa che la candidatura alla segreteria di Domenico Alfieri può essere sostenuta da Scalia nell’ambito di una strategia che guarda sì al congresso unitario ma per arrivare ad un accordo globale. Poi, sempre per non concedere spazi politici all’area del senatore Francesco Scalia, Simone Costanzo si sofferma sulle iniziative del Governo Renzi. Sottolinea Costanzo: «Così l’Italia sta ripartendo: grandi e piccole cose che il Governo Renzi e il Pd hanno messo in campo: dal lavoro, con il decreto sul rilancio occupazionale, con le riforme degli ammortizzatori sociali, i nuovo contratti a tutele crescenti e i contratti di ricollocazione e l’assegno di ricollocamento».

A questo punto però non sembra davvero esserci altra strada se non quella di un congresso, per eleggere non soltanto gli organismi dirigenti, ma anche per verificare le alleanze, gli equilibri e i rapporti di forza. Per le candidature c’è tempo: questo concetto è stato sottolineato prima dal presidente Sara Battisti e poi dal segretario Simone Costanzo. Sarà anche così, ma allora perché il nodo principale da sciogliere resta sempre questo?