La soluzione condivisa? De Angelis segretario Pd

CORRADO TRENTO per CIOCIARIA EDITORIALE OGGI

Per il momento viene “sussurrata”, come si fa con i potenti. Ma in realtà l’ipotesi sta crescendo all’interno del partito.

Il patto dei Francesco
Lo schema è semplice: Francesco De Angelis segretario provinciale del Partito Democratico, con il via libera del senatore Francesco Scalia. I due, oltre ad essersi incontrati, ormai si confrontano sistematicamente. Un autorevole esponente del partito dà la chiave di lettura: «È iniziato il percorso di riconoscimento reciproco». Tradotto: Francesco De Angelis prende atto del ruolo istituzionale di Francesco Scalia e il senatore riconosce il ruolo politico del presidente del Consorzio Asi. Una soluzione di alto profilo in vista del congresso che tutti, a parole almeno, vorrebbero unitario. Di questa ipotesi si è parlato molto qualche sera fa in un vertice ristretto, con la consapevolezza che il patto di ferro tra i big determinerà diversi malumori. Ma si andrà avanti, a meno che non vengano individuate soluzioni differenti. Per quanto riguarda le candidature future, tutto è aperto e molto dipenderà da quando si tornerà alle urne. Francesco Scalia vuole la riconferma in Parlamento e ambisce al ruolo di capolista alla Camera nel collegio di Frosinone. In caso contrario, sarà in campo nel listino dei cinque designati, quelli che dovranno “lottare” per le preferenze. Bisogna considerare pure che le stesse aspettative ha la senatrice Maria Spilabotte. Francesco De Angelis segretario dovrebbe garantire gli equilibri e i rapporti di forza, ma è impensabile che possa continuare a svolgere soltanto il ruolo di presidente del Consorzio Asi. Per la Camera è in corsa anche lui e il patto con Scalia potrebbe andare pure in questa direzione.

Aspettando il congresso
Il termine ultimo per la celebrazione dell’assemblea è il 14 febbraio, festa degli innamorati. Sia pure in termine politici, potrebbe spuntare un amore inatteso. Intanto però i nomi in campo sono quelli del segretario Simone Costanzo e di Domenico Alfieri, consigliere provinciale e sindaco di Paliano. Quest’ultimo, che pure scende in campo come terza via, viene tuttora considerato vicinissimo a Francesco Scalia. Si parla pure della possibile candidatura alla segreteria di Massimiliano Massimi, un outsider. Costanzo da qualche tempo ha accelerato sul versante della componente interna, che è quella di Dario Franceschini. Il che vuol dire che intende “mostrare i muscoli” pure nelle dinamiche delle alleanze, sia con l’area di De Angelis-Buschini che con quella di Sara Battisti.

Moniti e strategie
Ettore Urbano, ex consigliere regionale e già assessore provinciale, fa parte della stessa componente di Costanzo. Dice: «No alle contrapposizioni e no ai nomi divisivi. Ma non c’è soltanto questo naturalmente: credo che il dialogo non possa decollare con “furbizie” dell’ultimo minuto. Se è auspicabile un accordo tra De Angelis e Scalia? Naturalmente sì, ma nessuna intesa può passare sulla testa degli altri». La traduzione è questa: “Non può essere quello di Alfieri il nome che unifica il partito e che determina un eventuale passo indietro di Simone Costanzo. Quanto a Scalia e De Angelis, possono accordarsi, ma riconoscendo comunque un ruolo o una prospettiva politica a Costanzo”.

Poi Ettore Urbano aggiunge: «Basta con le divisioni, all’interno delle quali si sono infilati tutti, avversari ma anche alleati. Ormai siamo tutti renziani, di prima, seconda o terza generazione. L’unità è un valore irrinunciabile e un congresso su questa linea ci viene chiesto dai livelli nazionali e regionali del partito. Allora, perché non procedere davvero in questo solco? Dei nomi circolati finora nessuno può rappresentare una sintesi unitaria. Neppure quello di Costanzo? Beh, però lui si è fatto carico di portare il partito al congresso. Questo non potrà non essere tenuto in considerazione».

In ogni caso, se davvero De Angelis sarà candidato alla segreteria con il sostegno di Scalia, allora sarà complicato mettersi di traverso.