Ottaviani: “Il Corvo? Pagherà tutto e questa volta di tasca propria”

CRISTINA DELLE FRATTE per CIOCIARIA EDITORIALE OGGI

Il Bilancio approvato con 17 voti favorevoli, il ruolo del Pd, ma soprattutto la vicenda del documento anonimo inviato ai consiglieri, alla Procura della Repubblica, alla Prefettura e alla Corte dei Conti. Il sindaco Ottaviani, del Consiglio comunale dell’altra sera, ricorda molto bene il momento in cui ha incassato l’ok alla pratica, ma anche tutte quelle altre situazioni che hanno contribuito ad avvelenare ancora di più un clima già teso e che non è escluso portino a conseguenze eclatanti.
Lo abbiamo intervistato.
Allora sindaco, è soddisfatto dell’esito della seduta? Se lo aspettava?
«Quando un Bilancio passa a larga maggioranza significa che gli argomenti per cercare di bloccarlo sono pretestuosi e di matrice essenzialmente politica. Oggi, in realtà, come abbiamo già ribadito in Consiglio in più di qualche occasione, i Bilanci degli enti locali possono esprime ben poco sotto il profilo politico, perché i trasferimenti da parte dello Stato e della Regione impediscono scelte effettivamente discrezionali. Se il Bilancio del Comune di Frosinone passa da 55 milioni per il 2014 a 48 milioni per il 2015, pur con la stessa popolazione di circa 48 mila abitanti, significa che i sette milioni di differenza stanziati obbligano alla razionalizzazione delle risorse presenti, con le conseguenti notevoli problematiche soprattutto nella gestione dei servizi sociali e a domanda individuale».

Era pronto ad un atteggiamento tanto ostile da parte del Pd?
«Se l’ostilità è quella di diffondere lettere anonime e di non avere il coraggio di sottoscrivere quei documenti, allora significa che c’è una rinuncia all’esercizio del diritto-dovere del contributo democratico. La critica quando è firmata è pur sempre legittima, anche se infondata e non condivisibile, ma quando si confonde nel gioco a nascondino la dice lunga sull’assenza di coraggio civico e sulla incapacità di essere utili alla collettività».

Ha definito il corvo un eunuco…
«Gli eunuchi, come il corvo alla ciociara, ben diverso da quello di Pasolini del 1966, in Uccellacci e Uccellini, è evidentemente un soggetto che non riesce ad esprimersi in libertà. E come tale è avvezzo a guardare solo dal buco della serratura».

Come giudica l’astensione dal voto dei consiglieri dem Angelo Pizzutelli e Stefania Martini con i quali ha avuto gli scontri più duri?
«Sempre il corvo di Pasolini avrebbe finito con il gracchiare a metà tra una risata e una commiserazione».

E l’assenza degli ex sindaci Marini e Marzi?
«Non è un problema che riguarda la maggioranza».

Lascia intendere di sapere chi siano gli artefici del dossier anonimo. Ha intenzione di sporgere denuncia?
«Qualcuno probabilmente proverà l’ebrezza di dover pagare di tasca propria l’avvocato per cimentarsi in un’ardua difesa per una evidente calunnia ai danni dell’ente comunale e di tutti gli amministratori che lo compongono».