Ottaviani, J’Accuse «Ascensore fatto in modo strampalato»

CORRADO TRENTO per CIOCIARIA EDITORIALE OGGI

«L’ascensore inclinato andava costruito e addirittura progettato in un altro modo, questa è la realtà. Mi auguro inoltre che gli studi che la Regione sta ultimando e metterà poi a disposizione degli esperti che lavoreranno sul versante in frana del viadotto Biondi non confermino l’ipotesi secondo la quale la realizzazione dell’impianto di risalita abbia potuto concausare l’aggravamento del dissesto idrogeologico in una zona che veniva classificata con “R3-R4”, tale cioè da sconsigliare qualsiasi attività di modifica del suolo». Il sindaco Nicola Ottaviani pesa le parole, ma dice la sua su un tema delicato.

Un tema sul quale l’ex primo cittadino Domenico Marzi voleva intervenire in aula l’altra sera durante la seduta dedicata alla risposta alle interrogazioni. Marzi è andato via perché all’inizio non c’era Ottaviani. In ogni caso dice Marzi: «Il punto è semplice. Per quanto riguarda l’ascensore inclinato, mi era stato detto da autorevoli esponenti dell’Amministrazione che il funzionamento sarebbe stato ripristinato. Invece non è così. Per quanto riguarda il viadotto Biondi, ritengo che la soluzione di un ponte post-bellico non sia la migliore possibile. Potevamo come consiglio comunale provare a percorrere ipotesi meno temporanee: personalmente ero pronto ad un confronto costruttivo con sindaco e maggioranza».

Nicola Ottaviani rileva: «Per quanto riguarda l’ascensore inclinato, i lavori sono stati effettuati da due mesi. Ad oggi siamo in attesa della verifica dell’Ustif, che è l’unico soggetto in grado di autorizzare la ripresa delle operazioni di trasporto pubblico. Aggiungo che nel corso degli ultimi due mesi di prove non si sono registrate criticità particolari, ma senza il via libera da parte dell’organo tecnico del Ministero dei trasporti non possiamo certamente mettere in pericolo l’incolumità dei cittadini. Abbiamo avuto rassicurazioni sul fatto che la verifica sarà effettuata dal Ministero prima di Natale. Speriamo che la convocazione non avvenga a mezzanotte della Vigilia. A quell’ora saremo tutti alle funzioni religiose. Purtroppo, però, l’unica consapevolezza acquisita dopo tutti questi anni è l’opera andava costruita o addirittura progettata in un altro modo. Fra le altre cose come Comune abbiamo intenzione di accertare eventuali responsabilità per i danni che la collettività sta subendo da una struttura evidentemente strampalata». Quindi Ottaviani aggiunge: «Per quanto riguarda il ponte Bailey, la premessa è quella della ripartizione delle competenze tra Comune e Regione. Il punto è il dissesto idrogeologico dell’intero versante in frana, tema di competenza della Regione, che noi ringraziamo per l’impegno assunto sull’intervento radicale per il recupero dello stato geologico della zona. Il Comune interviene con il ponte Bailey perché dopo due anni e mezzo di interruzione del traffico veicolare, i cittadini non possono permettersi il lusso di attendere oltre. Ma si tratta di una soluzione temporanea e complementare rispetto alla soluzione definitiva che resta di competenza regionale. È evidente che l’obiettivo finale di tutti è il risanamento dell’intera frana del viadotto Biondi».

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