Il Pd in frantumi: tre gruppi in Consiglio a Cassino

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DOMENICO TORTOLANO per IL MESSAGGERO ED. FROSINONE

Non si smorzano le polemiche nel centrosinistra di Cassino dopo la sconfitta elettorale soprattutto in casa Pd. Tanto che i consiglieri eletti nei due schieramenti di Petrarcone e Mosillo siederanno sui banchi della minoranza divisi in tre gruppi consiliari in attesa di una pace interna. E c’è poi il rischio del commissariamento del circolo cittadino da parte della direzione provinciale del partito proprio per le divisioni interne. Da Cassino ci sarà un netto diniego a tale ipotesi.

Per martedì alle 18 è stato convocato dal presidente Mauro Lillo e dal vice segretario Ernesto Polselli il direttivo per l’analisi del voto e per discutere sulla costituzione del gruppo consiliare. Si parlerà anche del congresso cittadino da convocare per rinnovare le cariche e per il tesseramento in scadenza il 30 settembre. Ed anche dell’eventuale decisione di Frosinone di mandare un commissario. Venerdì si riunirà la direzione provinciale anche per una disamina sul voto nei vari Comuni. Con le divisioni attuali sorgerà il problema, come per le elezioni, a quale gruppo consiliare assegnare il simbolo del partito.

I gruppi saranno composti, almeno per ora, da Giuseppe Golini Petrarcone ed Enzo Salera, da Alessandro D’Ambrosio e Sabrina Grossi e poi da Francesco Mosillo, Sarah Grieco e Barbara Di Rollo. Sono sette consiglieri del Pd che dovranno fare opposizione alla maggioranza di D’Alessandro. Eletto con Petrarccone c’è anche il consigliere Edilio Terranova che non si sa ancora con chi farà gruppo. Comunque domani sera alle 19 il sindaco uscente ha convocato un’assemblea al parco Baden Powell con tutti i candidati delle sue otto liste per fare il punto della situazione e per discutere dei gruppi e sul tipo di opposizione. «Ho convocato i miei sostenitori – dice Petrarcone – per esaminare la questione dei gruppi consiliari ma anche le problematiche cittadine. E quindi il tipo di opposizione alla maggioranza di centrodestra dal momento che sui conti e sull’acqua il neo sindaco non sta dando prova di avere le conoscenze specifiche né le soluzioni».

L’ex sindaco parlerà anche dell’avvio della verifica dei verbali delle 33 sezioni del primo e secondo turno «perché – dice – ci sono troppe discrepanze tra i voti sulle schede e quelli riportati nei registri. Errori grossolani che hanno danneggiato un po’ tutti. Dopo la verifica deciderò sull’opportunità di ricorrere al Tar».

D’Alessandro, invece, riunirà la sua maggioranza domani alle 17 in vista del Consiglio di Cassino di martedì (ore 20). Saranno ufficializzate le nomine di Dino Secondino (Forza Italia) alla presidenza del Consiglio e quella del vice che andrà ad un’altra lista. Poi saranno nominati i capigruppo per gli eletti di ogni lista. Monta la polemica anche nel centrodestra, soprattutto tra gli esclusi, per alcune nomine. In merito alla nomina del commissario da parte del prefetto per la ricognizione dell’acquedotto comunale, D’Alessandro precisa: «Il prefetto ha un obbligo di legge, quello di ottemperare a una sentenza; io, invece, ho un obbligo morale, quello di difendere i miei cittadini e l’acquedotto comunale. Dunque, l’autorità governativa potrà anche nominare il commissario acta per espletare gli atti relativi alla consegna degli impianti ad Acea, ma davanti alla casa comunale troverà il sottoscritto in fascia».

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