Perché tutti vogliono restare nel Pd

CORRADO TRENTO per L’INFILTRATO SPECIALE

Ormai nel Pd stanno tutti con Renzi. Neppure l’intervista di Massimo D’Alema scatena il “richiamo della foresta”. Perlomeno non adesso. Ieri nel corso della manifestazione organizzata dall’assessore regionale Mauro Buschini al Multisala Sisto per fare un bilancio dei primi tre anni alla Regione Lazio abbiamo provato a sentire gli umori. C’è qualcuno che potrebbe prendere in considerazione l’invito di D’Alema? Cioè, c’è qualcuno che potrebbe prendere in considerazione l’idea di dare vita ad una nuova forza alla sinistra del Pd? Nessuno risponde, tutti evitano l’argomento, al massimo si fa presente che la “battaglia” verrà combattuta all’interno del partito. Un modo elegante per dire: “non esco, dove vuoi che vada?”.

Il punto è proprio questo, soprattutto in provincia di Frosinone, dove il Partito democratico, nonostante le differenti “anime”, sembra non avere avversari. E allora si può permettere il dualismo attuale tra Francesco De Angelis e Francesco Scalia, quello in prospettiva tra Mauro Buschini e Antonio Pompeo. Perfino quello tra Simone Costanzo e Domenico Alfieri. E in questi anni in diversi Comuni (e alla Provincia) il Pd si è potuto permettere due candidati a sindaco o alla presidenza. Un elemento di riflessione per gli altri.

Il centrodestra, perlomeno come lo abbiamo conosciuto negli ultimi venti anni, non esiste più: Forza Italia fatica ad esercitare un ruolo di leadership, il Nuovo Centrodestra ha ormai ha un accordo sistematico con i Democrat, Denis Verdini ha iniziato a contattare diversi esponenti locali. Fra le altre cose il soccorso “azzurro” al Pd alla Provincia, al Consorzio Asi e al Cosilam non contribuisce a risvegliare gli entusiasmi degli elettori.

Il Movimento Cinque Stelle si disinteressa completamente della politica delle alleanze e sui territori questo elemento non aiuta. Il paradosso è che per il Partito Democratico è molto più complicato un congresso che un’elezione. Forse è anche per questo che molti fanno il parallelismo con la Democrazia Cristiana.

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