Petrarcone trova la maggioranza, a Cassino niente baratto

ALBERTO SIMONE per CIOCIARIA EDITORIALE OGGI

Danilo Picano e Anna D’Onofrio non erano presenti per impegni personali e di malattia. Entrambi, però, saranno in aula Di Biasio venerdì sera per fare da stampella agli undici di Petrarcone e portare così a casa il bilancio di previsione, l’ultimo prima delle elezioni della prossima primavera. Ieri pomeriggio, al vertice di maggioranza, era invece presente l’altro dissidente, Fausto Salera, che ha chiesto di inserire all’ordine del giorno come primo punto la proposta del baratto amministrativo recependo le istanze dei Cinque Stelle.

Tutti e tre i dirigenti hanno dato parere negativo sulla proposta di baratto amministrativo, così come formulata, ma il consigliere ha insistito affinché venisse portata in Aula. Non sono mancati duri botta e risposta tra i pretoriani di Petrarcone e il consigliere di Sel, il quale si rinchiude in silenzio stampa e non si sbottona sul suo voto di venerdì.

La storia dell’attuale consiliatura insegna però che tutti coloro che hanno votato contro il bilancio sono finiti all’opposizione, stessa sorte toccherà con molta probabilità anche a Fausto Salera se mostrerà pollice verso visto che il suo voto, salvo imprevisti, non sarà determinante. Oltre ad aver ricucito con Danilo Picano e ad avere la certezza della presenza della D’Onofrio, che permettono al sindaco di fare tredici, Petrarcone potrebbe avere anche il sostegno di qualche consigliere di opposizione.

I fondi giunti dal ministero, unitamente ai finanziamenti per completare la Rocca Janula, potrebbero infatti far sì che anche qualcuno, tra gli undici dell’opposizione, dia parere favorevole. Il consigliere Salera resta dunque isolato se voterà contro il documento e ieri – raccontano ambienti ben informati – è stato duramente redarguito per il suo comportamento irrispettoso nei metodi verso i suoi colleghi consiglieri di maggioranza, a partire da come ha presentato la proposta sul baratto – peraltro bocciata da tutti – chiedendo che venisse inserite al primo punto, probabilmente per valutare poi come comportarsi al momento del voto sul bilancio.

Nel corso del vertice di ieri sono stati valutati anche gli altri emendamenti: tutti hanno ricevuto parere negativo, compreso quello sul taglio delle indennità