Provincia, il fuoco cova sotto le poltrone

CORRADO TRENTO per CIOCIARIA EDITORIALE OGGI

Qualcuno è in ferie, altri preferiscono non sbilanciarsi, altri ancora stanno valutando il da farsi. Ma due cose sono certe in questa lunga estate calda alla Provincia. La prima: le decisioni saranno comunicate da un giorno all’altro, senza preavviso. La seconda: i contatti sono frenetici, così come le grandi manovre. Gli argomenti all’ordine del giorno viaggiano su binari destinati ad incrociarsi.

La costituzione di un gruppo unico del Pd appare tornata in alto mare, mentre sull’estromissione di Forza Italia dalla maggioranza nessuno azzarda previsioni. Nonostante il pressing del senatore Francesco Scalia (pronto a lanciare un messaggio politico a Mario Abbruzzese dopo quanto successo all’Asi e al Cosilam), il presidente Antonio Pompeo non appare intenzionato a privarsi del sostegno degli “azzurri”.

Ma la partita è aperta soprattutto in Forza Italia. Gianluca Quadrini e Vittorio Di Carlo sono critici nei confronti di Mario Abbruzzese e potrebbero costituire una sorta di Gruppo Misto. Vicino al consigliere regionale, invece, Danilo Magliocchetti. Intanto Antonello Iannarilli (che nei giorni scorsi ha incontrato Antonio Tajani e Mario Abbruzzese in un’ottica di ricomposizione) dice: «La mia posizione resta immutata: non lascerò mai FI (partito nel quale milito dal 1993) e considero fallimentare la gestione politica del partito degli ultimi anni. Mi auguro che possa esserci, nei fatti un cambio di rotta. Per quanto riguarda la Provincia, però, ribadisco: usciamo noi dalla maggioranza prima che ci buttino fuori. Non esiste una sola ragione per la permanenza di Forza Italia: l’ente (in preda al caos amministrativo e politico) non gestisce nulla e in questo modo siamo bloccati. Meglio stare all’opposizione: uscire dalla maggioranza che sostiene Pompeo potrebbe rappresentare il primo atto per la ricostruzione del partito, anche in previsione delle elezioni comunali del prossimo anno. Ricordo che si voterà a Cassino, Sora ed Alatri. Non è un mistero che il sottoscritto non ha mai condiviso la scelta di sostenere la candidatura di Antonio Pompeo, ma ora quello che sta succedendo politicamente è sotto gli occhi di tutti. Andiamocene noi»