I rifiuti puzzano troppo, stop a Colfelice e trasferimento a Viterbo (e noi paghiamo)

[dfads params=’groups=105&limit=1&orderby=random&return_javascript=1′]

 

VINCENZO CARAMADRE per IL MESSAGGERO

Impianto Saf di Colfelice, gli olezzi nauseabondi stoppano la lavorazione dei rifiuti. I valori oltre soglia degli indici respirometrici registrati nell’ambito dei rilievi per un’inchiesta della Procura di Cassino, infatti, hanno indotto la Saf a stoppare la lavorazione e disporre il trasferimento dei rifiuti a Viterbo. Ci sarebbe un aggravio dei costi, per questo sindaci e amministratori hanno chiesto spiegazioni e accessi all’impianto di Colfelice, ma la dirigenza assicura che non c’è alcuna emergenza e che al più presto, questione di ore, tutto tornerà alla normalità.

Il blocco è scaturito sul finire della scorsa settimana a seguito dei prelievi disposti dalla Procura della Repubblica di Cassino, nell’ambito di un’indagine, proprio a tutela dell’ambiente dell’efficienza dell’impianto Saf, che viene portata avanti ormai da qualche tempo. La dirigenza Saf, avute le analisi ha deciso così di continuane a ricevere i rifiuti ma fermare la lavorazione, per evitare disagi alla popolazione, ha avviato le procedure di legge per portare i rifiuti in un impianto di Viterbo, poiché la Mad, che confina con la Saf, ma in territorio di Roccasecca, ha posto dei rilievi procedurali e non ha accettato il deposito del rifiuto ‘tal quale‘ proveniente dai 91 comuni della provincia di Frosinone.

Nella sola giornata di mercoledì 260 di tonnellate sono state portate a Viterbo, altre ieri e nei giorni precedenti. Le indagini della Procura di Cassino, non sono ancora ultimate, per cui faranno il proprio corso, per ora bisogna fare i conti solo con il blocco della lavorazione, sul quale, però, la dirigenza Saf ha già annunciato che a breve, tra oggi e domani, riprenderà la lavorazione, perché a seguito delle contro analisi i valori sono risultati nella norma. «Tra giovedì (oggi, ndr), al massimo venerdì verrà ripresa la lavorazione», si è appreso dagli ambienti Saf.

Sindaci e amministratori già da qualche giorno cercano di capire la portata dello stop alla lavorazione. «Nella giornata di lunedì ha riferito Nadia Belli, assessore all’Ambiente del comune di Pontecorvo ho chiesto spiegazioni con una email, sono in attesa che la Saf, di proprietà dei 91 comuni della Ciociaria, ci informi dell’accaduto». Anche il sindaco di Colfelice, Bernardo Donfrancesco, segue con estremo interesse la vicenda. «Più volte nelle ultime settimane ha spiegato Donfrancesco per far fronte alle innumerevoli richieste dei cittadini, che lamentavano olezzi nauseabondi, ho allertato Arpa Lazio, per cui siamo più che vigili sulla questione e rimaniamo in attesa di capire come andrà a finire». Il sindaco di Roccasecca Giorgio Afferma: «Il superamento delle soglie respirometriche da parte dell’impianto Saf di Colfelice meritano attenzione massima e sollecito intervento. In sostanza, quanto emerge evidenzia come l’impianto, trattando i rifiuti, superi le soglie previste per legge rispetto all’impatto ambientale in termini di odori nauseabondi. Chiedo con forza ha concluso – che si intervenga subito perché l’aspetto più preoccupante della vicenda è che ora la Saf può ricevere i rifiuti di tutta la provincia, ma non può trattarli, dunque rimangono accatastati sul terreno. E del tutto evidente, che questa situazione di sicuro acuisce e acuirà il problema odori nauseabondi», ha concluso il sindaco Giovanni Giorgio.

 

COMPRA DA QUI UNA COPIA DE IL MESSAGGERO ED. FROSINONE

Messaggero logo

1 commento

I commenti sono chiusi

error: Attenzione: Contenuto protetto da copyright