Scontro frontale Pd – M5S: «Ci conteremo alle elezioni»

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CORRADO TRENTO per CIOCIARIA EDITORIALE OGGI
«Il Movimento 5 Stelle non è una forza di governo a nessun livello. Questo gli italiani lo hanno capito bene». A parlare è Simone Costanzo segretario provinciale del Partito Democratico. Il duello tra pentastellati e Democrat sale di tono anche in Ciociaria a meno di due settimane dal voto in 24 comuni.

Dopo il botta e risposta al vetriolo tra i due parlamentari Luca Frusone (Movimento 5 Stelle) e Nazzareno Pilozzi (Pd) – riportato in coda a questo articolo – interviene Costanzo. Argomentando: «Sfido pubblicamente gli esponenti del Movimento 5 Stelle a dire cosa hanno fatto di concreto per il Paese o per la Provincia di Frosinone. A parte criticare tutto aprioristicamente. Non si ha memoria di una sola proposta di sviluppo per questo territorio. Sinceramente su quale presupposto pensano di dare lezioni a tutti in particolare il Partito Democratico? Matteo Renzi ha fatto ripartire l’Italia Nicola Zingaretti ha impresso un’accelerazione virtuosa alla Regione, i nostri esponenti governano benissimo la provincia di Frosinone e molti Comuni. Sono disposto a scommettere che anche le elezioni comunali del 5 giugno rappresenteranno un successo per il Pd».

Dichiara ancora Costanzo: «Quindi è singolare ascoltare le critiche alla politica quando poi comunque di politica anche diversi del Movimento 5 Stelle vivono. Tutto normale per carità ma allora perché sparare a zero sulla politica come attività?»

Aggiunge a Costanzo: «Detto questo, non mi nascondo dietro un dito. Come Partito Democratico sarebbe stato meglio presentarsi con il simbolo a Cassino e Sora. E sempre a Cassino occorreva presentarsi in modo unitario. Non è stato possibile e allora abbiamo deciso di evitare che la differenziazione potesse trasformarsi in spaccatura a livello provinciale. Ma, esattamente come successo alla Provincia, sapremo riunificare le forze».

Nei giorni scorsi c’era stato l’intervento dell’onorevole Nazzareno Pilozzi in risposta a quello del suo collega di Montecitorio Luca Frusone (Leggi qui il precedente). Lo aveva riferito su Ciociaria Editoriale Oggi Corrado Trento con queste parole.

Ormai è chiaro. Anche in provincia di Frosinone la sfida politica tra il Partito Democratico il Movimento 5 Stelle sarà senza esclusione di colpi. Non tanto e non soltanto per le prossime elezioni comunali quanto in vista del referendum autunnale sulle riforme. “La madre di tutte le battaglie politiche che né Matteo Renzi né Beppe Grillo possono permettersi di perdere”.

Nei giorni scorsi il botta e risposta distanza tra il pentastellato Luca Frusone i Nazzareno Pilozzi. Ma la polemica tra due parlamentari continua. Aveva detto Luca Frusone: «Ho letto che Pilozzi si augura che i nostri candidati non vengano espulsi prima delle elezioni. Battuta che non fa ridere. Anche perché c’è chi si preoccupa di espellere o sospendere chi non si attiene alle regole del partito che valgono per tutti. E chi non si preoccupa neppure di passare da un partito all’altro. Come ha fatto Nazzareno Pilozzi, eletto in Sel e poi transitato nel Pd renziano. Per il resto è vero che il presidente del Consiglio sta cambiando profondamente il Paese. In peggio però. C’è un dato che andrebbe analizzato nel dettaglio: il -77% di contratti di lavoro da quando sono finiti gli incentivi del cosidetto Jobs act. Questa è l’immagine politica perfetta di Renzi e del Pd: annunci e pochissimi fatti, fallimenti politici e amministrativi coperti dalla comunicazione ad effetto. Finiti gli incentivi non è rimasto nulla. La verità è che l’Italia non è affatto uscita dalla crisi della situazione economica, è peggiorata».

Rileva ancora Frusoone: «Alle comunali cercheremo di avere una rappresentanza in ogni comune. I nostri candidati sono competitivi. Conosciamo bene le difficoltà di ottenere consensi alle comunali in provincia di Frosinone ma ci siamo attrezzati».

Nazzareno Pilozzi, deputato del Partito Democratico argomenta: «Il sottoscritto ha cambiato Partito? Alle elezioni politiche mi sono presentato nel solco dell’alleanza Bene Comune tra Pd e Sel. Per sostenere un governo di centro-sinistra. Cosa che sto facendo. Per quanto riguarda la mia storia politica è lineare, sempre a sinistra: nel Pci prima, nel Pds dopo. L’esperienza di Sel non la rinnego certo ma il passaggio nel Pd è stato determinato dalla volontà di continuare a sostenere il governo Renzi. Ho fatto politica nelle sezioni, nelle scuole, confrontandomi con la gente. Certo non l’ho fatto stando dietro la tastiera di un computer. Pure in questo caso non accetto lezioni da Luca Frusone e dai Cinque Stelle. Gli incentivi del Jobs act hanno funzionato. Ora c’è stata una flessione ma la curva tornerà a salire. Invito Frusone a leggere i dati Istat sulla disoccupazione: scoprirà che è diminuita. Lo invito a vedere bene i risultati che porteranno nel Cassinate gli investimenti della FCA. Infine gli propongo di andare a visitare personalmente, magari insieme, quei Comuni (pochi per fortuna) amministrati da esponenti del Movimento 5 Stelle. Ne vedremo delle belle. Poi, visto che in politica contro i risultati, vediamo quel che succede alle comunali. Il Pd potrebbe vincere più o meno dappertutto in provincia di Frosinone. Tanto perché amministriamo male».

 

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