Il silenzio che separa Forza Italia dalla resa dei conti

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CORRADO TRENTO per CIOCIARIA EDITORIALE OGGI

È il silenzio a confermare che il momento è delicato e il nervo scoperto. Al di là delle prese di posizione, ufficiali e non, all’interno di Forza Italia sono tutti consapevoli del fatto che dopo le elezioni comunali la resa dei conti sarà inevitabile. In qualche modo la scelta del senatore e coordinatore regionale Claudio Fazzone di respingere le dimissioni di Alessia Savo da vicecoordinatore provinciale ha già aperto il dibattito.

Le “amministrative” del 5 giugno saranno un banco di prova per tutti, anche per il coordinatore regionale Fazzone. Su questo non ci sono dubbi. Ma sul piano locale il “ritirno” di Alessia Savo ha inevitabilmente fatto scattare una serie di contromosse.

Il sindaco di Frosinone Nicola Ottaviani, per esempio, a questo punto potrebbe accelerare sul versante dell’endorsement nei confronti di Alessandra Mandarelli per una candidatura alla Camera in quota rosa. Il perché è evidente: cercare di sbarrare la strada proprio ad Alessia Savo, in pole position a questo punto per una designazione nella corsa a Montecitorio. Ma la corda più sensibile resta quella del coordinamento provinciale.

Intanto bisognerà vedere se, e in quali tempi, Ciacciarelli convocherà l’organismo, così come richiesto proprio dalla Savo. Finora la strategia è stata chiara: prendere tempo e non decidere. Dall’alleanza con il Pd alla Provincia alla richiesta di Adriano Piacentini. Il capogruppo degli “azzurri” al Comune capoluogo ha chiesto al partito chiarezza sul ruolo di Luca Sellari, membro del consiglio di amministrazione dell’Asi. In merito al fatto che in varie occasioni Sellari è apparso politicamente più vicino al Pd che non agli “azzurri”. La risposta di Ciacciarelli e Abbruzzese è stata che «ha la tessera di Forza Italia». Risposta debole sul piano politico sostanziale.

Nella sua lettera di dimissioni Alessia Savo sottolineò di non aver mai potuto espletare il ruolo e di non volere che il suo nome venisse associato «al disastro provinciale che più volte ho prospettato e che solo oggi è denunciato da tanti». Il ritiro delle dimissioni non cambia un convincimento del genere e non ci sono spazi per “abbracci” più o meno politicamente mortali. La realtà è che Forza Italia in questi anni ha perso a Veroli, Anagni, Ceccano, Isola Liri. E a Frosinone il gruppo consiliare si è assottigliato a quattro esponenti, con il sindaco Nicola Ottaviani che sta lavorando ad una coalizione fortemente “civica” in vista delle elezioni comunali in programma tra un anno. Il 25% delle provinciali va inquadrato in un contesto dove hanno votato gli amministratori, non i cittadini.

Il 5 giugno si vota a Cassino, Alatri e Sora: mai come stavolta i risultati faranno la differenza. Il primo ad essere sotto esame è il coordinatore provinciale Pasquale Ciacciarelli. L’ipotesi del commissariamento non si può certamente escludere e il nome che circola maggiormente è proprio quello di Alessia Savo. L’ultima parola spetterà a Fazzone.

 

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