Top & Flop * Giovedì 1 agosto 2019

Top & Flop. Ogni notte, i protagonisti della giornata appena conclusa. Per capire meglio cosa ci attende l’indomani.

TOP

MARA CARFAGNA

Che Giovanni Toti annunciasse l’uscita  da Forza Italia (ma esce davvero?) era scontato, visto che Silvio Berlusconi lo aveva stoppato su tutto il fronte. Ma che Mara Carfagna puntasse i piedi se l’aspettavano in pochi. E comunque Berlusconi no, dal momento che l’aveva inserita comunque nel coordinamento del Partito. (leggi qui Forza Italia, «Ognuno per conto suo»)

Foto: © Imagoeconomica, Benvegnu’ – Guaitoli

Insieme ad Anna Maria Bernini e Mariastella Gelmini. Insieme ai fidatissimi Antonio Tajani e Sestino Giacomoni. Ma lei ha tirato fuori l’orgoglio di una donna di Napoli. Con una classe infinita. Ha detto: “Apprendo dalla stampa di un superamento delle decisioni assunte dal presidente Berlusconi il 19 giugno. E’ una scelta in direzione esattamente contraria alle intenzioni che mi ha manifestato. Credo che questo sia il modo migliore per uccidere Forza Italia e io non farò parte del comitato di liquidazione”. Ha stroncato le decisioni politiche di Silvio Berlusconi, prendendo le distanze da un coordinamento che non avrà altra scelta se non quella di alzare la manina e ratificare le decisioni del capo.

La Carfagna ha dimostrato un’indipendenza intellettuale sconosciuta ai più. Mara-vigliosa.

SALERA-FONTANA

Più che la notizia potè la foto. Quella pubblicata su Alessioporcu.it. Un’immagine che parla da sola, ritraendo insieme il sindaco di Cassino Enzo Salera e la parlamentare del Movimento Cinque Stelle Ilaria Fontana. (leggi qui Segnali politici al Pd: vertice tra il sindaco Salera e l’onorevole Ilaria Fontana)

I due hanno parlato a lungo. Ma, indipendentemente da quello che si sono detti, hanno lanciato un messaggio politico “globale”. Intanto a Mario Abbruzzese, sconfitto da entrambi: alla Camera da Ilaria Fontana, al Comune da Enzo Salera. Ma i due hanno “parlato” al loro interno. Il sindaco di Cassino ha fatto capire chiaramente al Pd che lui non è uno che si può “ascrivere” ad un’area politica. Non a Pensare Democratico di Francesco De Angelis, Mauro Buschini ed Enzo Salera, non alla componente renziana di Antonio Pompeo. E neppure può essere considerato in “quota” Bruno Astorre. Nel Pd stanno sottovalutando i segnali che Enzo Salera sta inviando dal giorno dopo la vittoria al ballottaggio. Sono segnali che dicono: “a Cassino ho vinto io, non voi”.

Ilaria Fontana con una semplice  immagine ha preso la scena politica dei Cinque Stelle in provincia. Intanto perché nel Movimento nessuno pare occuparsi dei Comuni. E poi perché ha forse tracciato un possibile sentiero, quello di un dialogo con le liste civiche. Come vorrebbe (ma non può) Luigi Di Maio. Come vorrebbe (ma non può) Nicola Zingaretti.

Insomma, un capolavoro mediatico quello di Enzo Salera e Ilaria Fontana. La strana coppia.

FLOP

BELLINCAMPI- MASTRONARDI

Sono i due consiglieri comunali del Movimento Cinque Stelle a Frosinone. Parliamo di Christian Bellincampi e Marco Mastronardi. In due anni di opposizione all’Amministrazione guidata da Nicola Ottaviani hanno fatto registrare tanta buona volontà molto poco sul piano amministrativo. Ancora meno su quello politico.

Ieri sera, però, si sono distinti in fase di votazione sulla manifestazione di interesse nei confronti dell’Unione dei Comuni. Il voto dell’aula è stato bipartisan. Sul progetto è d’accordo perfino Stefano Pizzutelli (Frosinone in Comune), costretto ad una massiccia dote di farmaci contro il mal di pancia per il solo fatto che su un argomento la sua posizione possa essere la stessa di Nicola Ottaviani. L’Unione dei Comuni può essere una prospettiva di crescita, perlomeno nella gestione di alcuni servizi. Come il contrasto all’inquinamento o il trasporto pubblico.

Il Movimento Cinque Stelle che idea ha per il rilancio del capoluogo e del territorio? Perfino su una proposta del genere o si è favorevoli oppure contrari. Il Movimento Cinque Stelle continua a non lasciare tracce nel dibattito politico ciociaro. Insondabili.

MATTEO SALVINI

Nervoso? Di più. Nella stessa giornata ha fatto diverse affermazioni. La prima in un tweet: “Ma vi par normale che una zingara a Milano dica “A Salvini andrebbe tirata una pallottola in testa”? Stai buona, zingaraccia, stai buona, che tra poco arriva la ruspa”.

Foto: © Imagoeconomica, Livio Anticoli

Poi, al video maker di Repubblica che aveva ripreso la vicenda del figlio sulla moto d’acqua della Polizia, il capo della Lega ha detto nella conferenza stampa dal ristorante del Papeet beach (Milano Marittima): “Lei che è specializzato vada a riprendere i bambini, visto che le piace tanto”. Il giornalista ha replicato: “Mi sta dando del pedofilo?”. Ma probabilmente si è trattato di un’arma di distrazione di massa per non rispondere alle domande che in questi giorni vengono fatte a Matteo Salvini. Sulla situazione politica, sul rapporto con i Cinque Stelle, sull’inchiesta dei presunti fondi russi alla Lega. D’altronde il Capitano al Senato non si è presentato.

Forse dovrebbe ricordarsi che è vicepresidente del consiglio e ministro dell’Interno, oltre che capo della Lega. Un leader politico risponde a tutte le domande e magari usa un linguaggio diverso, considerando che ricopre un ruolo sicuramente più “forte” di qualunque cittadino. Inoltre, innervosirsi per così poco è perfino esagerato. Nervi tesi.