Top & Flop * Giovedì 18 luglio 2019

Top & Flop. Ogni notte, i protagonisti della giornata appena conclusa. Per capire meglio cosa ci attende l’indomani.

TOP

LUCIO MIGLIORELLI

Ancora una volta ha portato a casa il risultato, vale a dire l’approvazione del conto consuntivo, chiuso con un utile rilevante, e il via libera alla modifica statutaria che consente un cospicuo aumento di capitale. Fondamentale per gli investimenti che la Società Ambiente Frosinone ha programmato per rivoluzionare lo stabilimento di Colfelice, destinato a diventare Fabbrica delle Materie. Un progetto innovativo e tecnologicamente avanzato.

Lucio Migliorelli, presidente della Saf, ormai ha fatto il “callo” alle dinamiche estive: l’arrivo dei rifiuti di Roma per scongiurare l’emergenza Capitale, le proteste di una fronda dei sindaci, i distinguo di esponenti del Partito Democratico, le polemiche sui giornali, i ricorsi al Tar, le tensioni politiche fortissime. Eppure alla fine contano i numeri, quelli dei bilanci e quelli in assemblea dei sindaci. Lo scorso anno c’era il problema delicato dell’adeguamento delle tariffe, quest’anno i rifiuti di Roma.

Il ruolo di presidente della Saf è il più delicato e impopolare in provincia di Frosinone. Fior di politici ne sono rimasti lontani. Non è un caso che i presidenti siano stati soltanto tre in tutti questi anni: Cesare Fardelli, Mauro Vicano e Lucio Migliorelli. Quest’ultimo sta collezionando il record di approvazioni di delibere in assemblea dei sindaci. Fra l’altro oggi ha usato il pugno di ferro nella conduzione del dibattito, non consentendo discussioni al di fuori dell’ordine del giorno. E dall’aula ha escluso tutti quelli che non erano soci, compresa la deputata della Lega Francesca Gerardi.

Rilevante pure la scelta del notaio: Giovanni Piacitelli, un numero uno nel suo campo. Lucio Migliorelli appare flemmatico, in realtà è un guerriero. Carro armato.

Vincenzo e Donato Formisano

La creazione di una Merchant Bank è un forte segnale di fiducia verso l’imprenditoria del territorio. A prescindere dalle ricadute economiche che potrà avere il nuovo istituto di credito con sede a Milano, partecipato da Banca Popolare del Cassinate: un a sorta di BpC 4.0

Foto: © A.S. Photo by Andrea Sellari

Il territorio della provincia di Frosinone è pieno di segnali potenzialmente positivi. Nel Nord c’è stato l’importante investimento del gruppo russo che possiede il Forte Village in Sardegna: il migliore resort estivo in Europa per le organizzazioni di settore; recentemente hanno comprato il prestigioso palazzo della Fonte a Fiuggi. Non certo per usarlo come magazzino. Poco più a sud, il gruppo Saxa Gres sta creando il primo eco distretto della Ceramica Green in Italia e nel frattempo ha salvato un migliaio di posti tra Anagni e Roccasecca. A Sud, il 2021 sarà l’anno della ripresa dell’Automotive: radicalmente rivisto e riorganizzato a livello globale e con con i modelli plug-in oggi assenti; il caposaldo sarà Fca Cassino Plant.

C’è voglia di crescita, possibilità di investire, potenzialità in abbondanza legata alle infrastrutture presenti ed all’esperienza delle maestranze. Una Merchant Bank è lo strumento indispensabile per finanziare questo genere di operazioni. Affiancandolo alla tradizionale BpC che è leader nella raccolta del risparmio e nell’esercizio del credito.

È nei momenti di tempesta che si vedono i bravi marinai. E questo è un momento di grande tempesta economica. Banchieri coraggiosi.

GUIDO D’AMICO

Il presidente di Confimpreseitalia era nel primo cerchio del tavolo delle parti sociali al Viminale, dove qualche giorno fa il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha convocato sigle sindacali e associazioni di categoria. All’appello hanno risposto in quaranta. Anzi, di più.

Foto: © Imagoeconomica Paolo Cerroni

D’Amico era a poche postazioni da Salvini. E anche da Claudio Durigon, sottosegretario al ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Ma attenzione, perché negli anni passati D’Amico ha partecipato da protagonista a tavoli operativi nei quali c’era Nicola Zingaretti, attuale segretario del Pd. A significare che la forza del presidente di Confimpreseitalia è Confimpreseitalia. Infatti in questi giorni sta continuando a fare quello che ha sempre fatto: raccogliere le istanze e le proposte delle micro, piccole e medie imprese nei vari territori.

Ma non è tutto: da buon siciliano di matrice democristiana, Guido D’Amico sta partecipando da protagonista ai tavoli associativi e governativi su ipotesi quali un Piano Marshall per il Governo e l’accorpamento delle Camere di Commercio, argomento tornato di attualità.

Passano gli anni, ma la posizione che occupa nei vari tavoli dice che è uno che conta. L’uomo nell’ombra.

FLOP

NICOLA OTTAVIANI

Dal punto di vista amministrativo il sindaco di Frosinone non sbaglia un colpo. La quantità e la qualità delle opere pubbliche e dei progetti che ha messo in campo in questi sette anni di mandato è sicuramente impressionante. Ma sul piano politico non riesce ad avere le stesse performance.

Da Forza Italia è andato via dopo aver cercato inutilmente di spingere Antonio Tajani ad adottare alcune sue proposte. A cominciare dalle primarie per la selezione della classe dirigente. Ma indipendentemente da questo, nel Partito non è mai riuscito nei anni a scalzare i vari Alfredo Pallone, Antonello Iannarilli e Mario Abbruzzese. Stesso ragionamento per quanto riguarda la parentesi del Nuovo Centrodestra. Sicuramente Nicola Ottaviani è politicamente ingombrante, ma l’impressione è che fatichi molto a trovare maggioranze e condivisioni all’interno di un Partito.

Nicola Ottaviani Foto: © Stefano Strani

Al Comune di Frosinone è in una fase di stallo, perché sa perfettamente che deve ottenere delle certezze prima dei due anni, sei mesi e giorno di questo mandato, quando non sarà più ricandidabile come sindaco. Nel caso di elezioni anticipate, alla Camera e al Senato la concorrenza è agguerrita: Francesco Zicchieri, Claudio Durigon, Francesca Gerardi, Gianfranco Rufa, gli uscenti insomma.

E nella maggioranza di centrodestra c’è già una fronda che sta pensando alle dimissioni di massa (con l’opposizione) dopo i fatidici due anni, sei mesi e un giorno. 

Nel mirino del fuoco amico.

DOMENICO FAGIOLO

Il coordinatore di Frosinone della Lega da mesi tenta (inutilmente) di sbloccare il tema del rimpasto di giunta al Comune. Lo schema è noto: Enrico Cedrone assessore, in modo da far scattare il seggio in consiglio comunale per lo stesso Fagiolo, primo dei non eletti. Ma Nicola Ottaviani, sindaco del Carroccio, semplicemente se ne frega. E alle provinciali ha lanciato un messaggio molto chiaro allo stesso Fagiolo, a Tucci e al gruppo consiliare. Determinando l’elezione in consiglio provinciale di Andrea Campioni, al posto di Sara Bruni, sostenuta invece dallo stesso Fagiolo e da Tucci.

Foto: © Roberto Vettese, TELEUNIVERSO

Il fatto di non riuscire a sbloccare la situazione del rimpasto in giunta sta logorando il gruppo consiliare, creando diversi problemi a Domenico Fagiolo. Infatti, Carlo Gagliardi e Carmine Tucci sono sulle barricate e valutano le proposte che sono arrivate sia da Fratelli d’Italia che da Forza Italia. Sara Bruni ha scelto il silenzio e anche lei si sta guardando attorno. Mentre Mariarosaria Rotondi non si sbilancia.

Domenico Fagiolo non sa più che fare, tanto più che Nicola Ottaviani sembra averlo scavalcato anche nei rapporti diretti con il coordinatore regionale Francesco Zicchieri e con quello provinciale Francesca GerardiImbrigliato.

MAURO BUSCHINI

Il presidente del consiglio regionale ha proposto l’intitolazione della Casa della Cultura di Frosinone ad Andrea Camilleri, lo straordinario scrittore siciliano scomparso. Ma ha dimenticato che la Casa della Cultura è già intitolata a Giuseppe Bonaviri, altro gigante della letteratura e della poesia italiana. Si è accorto subito dell’errore e infatti tra il primo comunicato e quello successivo è stato aggiunto un “anche”.

Così:

Foto: © Imagoeconomica, Stefano Strani

Il Paese piange la scomparsa di un grande maestro della letteratura italiana che è patrimonio della cultura europea. Credo sarebbe opportuno che il Comune di Frosinone rendesse un piccolo, ma significativo omaggio intitolando la Casa della Cultura della città anche ad Andrea Camilleri”. Questa la versione definitiva. Chissà, magari l’errore glielo ha fatto notare Giuseppina Bonaviri, figlia del grande scrittore. Peraltro esponente di spicco del Pd.

Precipitoso.