Top & Flop * Lunedì 3 giugno 2019

Parte da oggi la rubrica Top & Flop. Ogni notte, i protagonisti della giornata appena conclusa. Per capire meglio cosa ci attende l'indomani.

*

*

*

*

TOP

Francesco Storace

Francesco Epurator Storace

Nella recentissima intervista a Libero, il direttore del Secolo d’Italia (versione on line) si è preso la soddisfazione di dire che il suo sito è quello che più è cresciuto in un anno e che ha più click del Blog delle Stelle di Beppe Grillo e Luigi Di Maio. Quindi ha spiegato che il propellente più potente per moltiplicare le visualizzazioni ma pure i voti di Fratelli d’Italia è rappresentato dalle posizioni di Roberto Saviano e Gad Lerner. Inoltre, dopo le critiche al presidente della Camera Roberto Fico sul significato della Festa della Repubblica, ha concluso dicendo che le elezioni politiche sono alle porte.

Conta più da direttore del Secolo che da capo dell’opposizione alla Regione Lazio. In realtà sta preparando il grande ritorno sulla scena politica, con la candidatura alla Camera o al Senato. C’è un solo dubbio: Giorgia Meloni vorrà perderlo come direttore del Secolo? Epurator è tornato.

Mario Abbruzzese

Mario Abbruzzese – Foto: © IMAGOECONOMICA

Comunque andrà a finire il ballottaggio a Cassino, il candidato sindaco del centrodestra Mario Abbruzzese più di un traguardo lo ha già raggiunto. Oggi non si è fermato un secondo tra incontri, contatti e appoggi incassati (come quello del Polo Civico di Gianfranco Pizzutelli). Nel mortorio di Forza Italia in provincia, ravvivato solo dal ritorno di Gianluca Quadrini come vicecoordinatore regionale, Abbruzzese è l’unico che trasmette la sensazione di non arrendersi mai, di lottare punto su punto, di volersela giocare fino all’ultimo. In una coalizione dove domina la Lega, Abbruzzese tiene alto l’orgoglio di Forza Italia.

Sta lavorando anche ad ottenere il sostegno del sindaco di Frosinone Nicola Ottaviani e a far salire sul palco con lui Matteo Salvini e Giorgia Meloni. Oltre a Silvio Berlusconi. Convinto che quando si vince, poi gli spazi ci sono per tutti.

La rigenerazione di Forza Italia ipotizzata da Berlusconi e auspicata da Fazzone, in Ciociaria c’è già. Targata Abbruzzese. Mi consenta.

FLOP

GIUSEPPE CONTE

Giuseppe Conte

Un presidente del consiglio che paventa le dimissioni e lancia un ultimatum è già di per sé un segnale di debolezza politica senza precedenti. Intanto perché le dimissioni si presentano e non si annunciano. Ma in secondo luogo, al di là degli effetti speciali e delle frasi ridondanti (“Non sto a galleggiare, voglio risposte chiare in tempi rapidi”), le parole di Giuseppe Conte certificano quello che era chiaro già un anno fa. E cioè che non c’è una maggioranza di governo all’interno della quale si definiscono ruoli, incarichi e responsabilità. Esiste un semplice “contratto” gestito da due azionisti di maggioranza, Matteo Salvini e Luigi Di Maio.

Ma mentre il primo vola alle elezioni e comanda nel Partito, il secondo colleziona sconfitte micidiali e non controlla il Partito se non attraverso il voto online, che però dà una dimensione virtuale e non rispondente ai reali rapporti di forza.

Naturalmente Lega e Cinque Stelle diranno sì a Conte. E Giuseppe Conte non avrà altra scelta che andare avanti, convincendosi di avere spazi di autonomia mentre invece è politicamente ingabbiato. Sindrome di Stoccolma.

Roberta Lombardi

Roberta Lombardi

Nel 2013 sottopose l’allora leader del Pd Pierluigi Bersani (che pure aveva vinto le elezioni) ad una sorta di interrogatorio da Soviet supremo, balzando agli onori della cronaca politica. In queste ultime ore nella divisione tra le varie correnti del Movimento Cinque Stelle è stata inserita (giustamente) in quella denominata “movimentista”, insieme a Paola Taverna e Gianluigi Paragone. Il punto di riferimento è Alessandro Di Battista, che però ha deciso di stare in panchina, almeno per il momento.

Da dopo le Regionali nei Cinque Stelle la “stella” (il gioco di parole è dovuto) di Roberta Lombardi si è appannata. Ha criticato Luigi Di Maio prima del voto sulla piattaforma Rousseau. Dovrebbe continuare e provare ad assumere la leadership di una corrente pentastellata.

Altrimenti rischia di non avere spazi. Aridateci Bersani.

error: Attenzione: Contenuto protetto da copyright