Top & Flop * Mercoledì 10 luglio 2019

Top & Flop. Ogni notte, i protagonisti della giornata appena conclusa. Per capire meglio cosa ci attende l’indomani.

TOP

IGNAZIO PORTELLI

Ha tutto sotto controllo e verifica personalmente ogni singola situazione. Vuole essere relazionato su tutto, nei dettagli. Oggi il Prefetto di Frosinone Ignazio Portelli ha presieduto una riunione per fare il punto della situazione sull’incendio alla Mecoris.

Foto © A.S.Photo Andrea Sellari

Ha voluto essere informato su ogni singolo valore, soprattutto dai tecnici dell’Arpa. D’altronde, sin dall’insediamento aveva fatto capire che per lui l’ambiente è la priorità delle priorità. Sulla “puzza” che ammorba Ceccano e vari paesi dei Lepini ha chiesto risposte. Chi pensa che se ne sia dimenticato sta compiendo un errore enorme. Ma il Prefetto sta seguendo con estrema attenzione anche le diverse inchieste che in queste ultime settimane hanno letteralmente sconquassato la Ciociaria. In particolare quelle che riguardano ipotesi di voto di scambio. Perché è evidente che il Prefetto vigila su tutto ciò che va ad inficiare l’attività politica. Medesima attenzione sull’inchiesta del project financing del cimitero a Ferentino.

È uno che non delega Ignazio Portelli, è uno che non ha paura di bacchettare gli amministratori, è uno che andrà fino in fondo su tutto. Prefetto di ferro.

GIUSEPPE SACCO

Hanno risposto in tanti al suo appello a riunirsi per discutere del territorio. Perché era questo il vero ordine del giorno della riunione convocata dal sindaco di Roccasecca: il territorio.

Il primo cittadino non ha attaccato a testa bassa sparando nel mucchio. No, oggi Giuseppe Sacco ha spiegato che i rifiuti di Roma sono un’umiliazione per la provincia di Frosinone, sono un’umiliazione per i cittadini che fanno la raccolta differenziata, sono un’umiliazione per i sindaci che rispettano regole e procedure. Ma sono un’umiliazione perché il Comune di Roma, guidato dalla sindaca Virginia Raggi (Cinque Stelle), continua sistematicamente a “scaricare” in Ciociaria le responsabilità oltre che l’immondizia. (leggi qui Pompeo annuncia ai sindaci: «Presto la nuova discarica, Roccasecca ha già dato»). Critiche forti anche al Governatore Nicola Zingaretti, sempre pronto al soccorso “rosso” nei confronti della Capitale.

Giuseppe Sacco ha annunciato ricorso al Tar, oltre che il voto contrario all’approvazione del conto consuntivo della Saf. Poi, ancora una volta, ha messo il dito nella piaga: usque tandem (fino a quando) il cassinate dovrà reggere da solo il peso di garantire lo smaltimento dei rifiuti? Colfelice-Roccasecca-San Vittore: il triangolo è questo da sempre.

La posizione dei sindaci è che sia giunto il momento di dire basta, è ora di riequilibrare il peso di un fardello del genere. Con lui tanti sindaci, di diversa espressione politica. Legittimato.

FLOP

PARLAMENTARI E CONSIGLIERI REGIONALI

Quando il gioco si fa duro, loro… non giocano mai. Neppure si presentano. Evaporano. Parliamo dei parlamentari e dei consiglieri regionali del territorio. Identico “flop” come sulla riunione per quanto riguarda la vicenda del futuro dello stabilimento Fca di Piedimonte San Germano. Non pervenuti.

Come del resto “non pervenuti” su tematiche come il mancato rilancio industriale del territorio, la sanità e tutto il resto. Oggi nessuno ha ritenuto di partecipare alla riunione indetta da Peppe Sacco su un tema come i rifiuti di Roma. Non i senatori Massimo Ruspandini (Fratelli d’Italia), Gianfranco Rufa e Kristalia Papaevangeliu (Lega). Non i deputati Luca Frusone, Ilaria Fontana, Enrica Segneri (Cinque Stelle), Francesco Zicchieri, Francesca Gerardi (Lega). Non i consiglieri regionali Mauro Buschini, Sara Battisti (Pd), Pasquale Ciacciarelli (Forza Italia), Loreto Marcelli (Cinque Stelle).

Certo, in riunioni del genere bisogna mettere in conto contestazioni e magari anche qualche critica a muso duro. Meglio, molto meglio, farsi applaudire nelle riunioni del proprio Partito, sfidare il mondo da una tastiera restando seduti comodi in poltrona, intervenire sui massimi sistemi e sulle elezioni in Nuova Guinea. Meglio “scannarsi” sul Lazio Pride e su qualche “post” galeotto.

Forse però alle riunioni non vanno perché altrimenti sarebbero costretti ad ammettere davanti agli amministratori che in realtà loro non possono fare nulla. Non possono né determinare né cambiare le situazioni. Perché in realtà non contano nulla, non hanno peso politico, non incidono. Forse è proprio per questo che non si vedono.

In questo modo però difficilmente saranno riconfermati. Fuga per la sconfitta (che verrà).

SIMONE CRETARO

Ma il sindaco di Veroli vuole continuare a fare attività politica oppure la fine del secondo mandato coinciderà con lo stop a questo tipo di esperienza? Il dubbio sorge spontaneo visto che continua a non partecipare alle riunioni politiche.

Eppure è un amministratore eccellente, alle comunali di Veroli è stato riconfermato a valanga lo stesso giorno dello straripamento della Lega alle europee. Dando un segnale fortissimo al Carroccio locale e al senatore Gianfranco Rufa. Però, si ferma qui. Ieri la sua assenza alla riunione della direzione provinciale del Pd si è notata. Si parlava dei rifiuti di Roma, bisognava trovare una soluzione unitaria. Per nulla scontata. Se anche non fosse d’accordo sull’impostazione, tanto vale dirlo chiaramente. Come ha fatto il sindaco di Patrica Lucio Fiordalisio.

Il fatto è che Simone Cretaro non dà una dimensione politica alla sua grande capacità amministrativa. Se è per scelta, allora nulla quaestio. Ma fino ad un certo punto. Se è “timidezza”, non può permettersi questo lusso. Autoescluso.