Top & Flop * Venerdì 28 giugno 2019

Top & Flop. Ogni notte, i protagonisti della giornata appena conclusa. Per capire meglio cosa ci attende l’indomani.

TOP

RAFFAELE CANTONE

Ha detto con una semplicità disarmante che in realtà i funzionari pubblici avrebbero bisogno di regole, non della giungla. Lo ha fatto nel corso di un incontro organizzato dai Giovani di Unindustria e dell’Ucid a Frosinone.

Il presidente dell’Anac ha messo il dito nella piaga, spiegando che in realtà il problema è proprio quello di mettere mano continuamente al Codice sugli appalti pubblici. Modificando cioè un testo che dovrebbe rappresentare una specie di “Bibbia” in materia. L’ultimo, quello del 2016, è stato modificato immediatamente nel 2017 e poi superato nel 2019, nell’ambito di una legge delega collegata al cosiddetto sblocca-cantieri. Ma Cantone è andato oltre, sottolineando come il moltiplicarsi di commissari e di spazi di discrezionalità al di sotto dell’importo di 150.000 euro rappresentano la negazione di un sistema di regole che abbia una matrice perfino etica.

Lo ha detto chiaro, lo ha detto bene, lo ha detto davanti ad una platea di addetti ai lavori. Competente.

FABRIZIO CRISTOFARI

In consiglio comunale ha avuto il coraggio di dire quello che a Frosinone tutti pensano da domenica sera, da quando c’è stato l’incendio alla Mecoris.

Foto: © Andrea Sellari

E cioè: cosa succederebbe se un incendio si sviluppasse all’ecomostro di via Le Lame, una bomba ecologica di 725.000 tonnellate di rifiuti piazzata al centro dell’area industriale di Frosinone? Una catastrofe. L’esponente del Pd ha teso una mano al sindaco Nicola Ottaviani, lodando l’operato dell’Amministrazione nella vicenda dell’incendio alla Mecoris. Contemporaneamente, però, ha lanciato l’idea di affrontare in maniera unitaria ed efficace la questione della bonifica dell’impianto di via Le Lame. Non è semplice: costi altissimi, procedura complicata. Ma l’intera classe dirigente della provincia di Frosinone deve mettersi in gioco su questo.

Sulla salute non si scherza, sulla salute non si media. Cristofari lo ha ricordato. Sul pezzo.

FLOP

NICOLA ZINGARETTI

A quattro mesi dall’elezione a segretario, Nicola Zingaretti non è ancora riuscito a dare un’impronta netta al Partito Democratico. Si è difeso alle Europee, dove il 22% sta a significare che sono tornati a casa i voti di Liberi e Uguali. Nulla di più però.

Nicola Zingaretti @Instagram

Per il resto il Pd appare paralizzato dal correntismo interno, quando invece ci sarebbe bisogno di scelte nette. E invece Zingaretti oscilla tra Matteo Renzi e Massimiliano Smeriglio, tra Marco Minniti e Paolo Gentiloni, tra lo spirito dalemiano e quello veltroniano. Senza considerare che all’orizzonte non si vede alcuna traccia di un centrosinistra ormai defunto. Per diventare alternativa di governo ci vuole ben altro. Occorre arrivare almeno al 34% come coalizione. Assumendo scelte coraggiose su temi come l’immigrazione e il lavoro. Quand’è che il Pd tornerà davanti alle fabbriche, insieme agli operai e ai disoccupati?

In più Zingaretti è scomparso dai radar della provincia di Frosinone, che pure è una sua roccaforte. Di tattica si muore.

FRANCESCO ZICCHIERI

Se il neo coordinatore provinciale della Lega Francesca Gerardi è costretta a prendere carta e penna per difendere il sindaco di Frosinone Nicola Ottaviani da una domanda del vice coordinatore cittadino Carmine Tucci, allora vuol dire che la situazione politica all’interno della Lega è grave ma non seria.

Francesco Zicchieri con Matteo Salvini Foto: © Imagoeconomica

In realtà il Carroccio in Ciociaria non riesce a scrollarsi di dosso quella maledizione degli scontri interni, delle scomuniche, di una guerra perenne. Si sono alternati in diversi: Fabio Forte, Carmelo Palombo, ora Francesca Gerardi. Non c’è verso. Chiuso un fronte, se ne apre subito un altro. E chi è l’indicusso leader della Lega sul territorio? Francesco Zicchieri da Terracina, eletto deputato nel collegio nord della Ciociaria, coordinatore regionale e pupillo di Matteo Salvini, il Capitano. Il quale prima o poi dovrà chiedersi perché la Lega in Ciociaria ha percentuali altissime alle Politiche e alle Europee, ma non ha ancora eletto neppure un sindaco ed esprime due consiglieri provinciali di altre liste civiche. Che sia responsabilità sempre dei caporali? Il Capitano Matteo Salvini si assume sempre le sue responsabilità. E in Ciociaria il Capitano è Francesco Zicchieri.

Sul territorio la Lega resta una magnifica incompiuta. Senza leadership riconosciuta.

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