La vergogna dei sindaci trattati da burini di periferia

Alessio Porcu

Ad majorem Dei gloriam

I sindaci della provincia di Frosinone rischiano di collezionare una delle peggiori figure viste nella storia dei Comuni italiani. Se accetteranno il modo in cui gli è stato fatto compiere il lavoro sporco per l’eliminazione di Isabella Mastrobuono, saranno come quei pensionati sedotti con due carezze e subito abbandonati appena la truffatrice bionda ha in mano il loro portafogli.

Nicola Zingaretti con la parrucca bionda non è una gran bella immagine. Tantomeno i sindaci ciociari lasciati in mutande. Ma è quanto sta accadendo. Al momento di creare il presupposto politico per togliere di mezzo l’imbarazzante manager della Asl di Frosinone, la Regione si è mostrata rispettosissima dei suoi territori: di fronte all’angosciante dilemma ‘La teniamo o deve andare via‘ ha rispolverato una legge mai applicata dal 1992 ed ha detto ‘Decidete voi‘. Considerati i rapporti tra la direttrice ed il territorio è stato l’equivalente del dire ai leoni affamati nell’arena ‘Vi mandiamo un paio di cristiani, decidete voi se farvi leggere le Scritture o farci uno spuntino‘. I sindaci l’hanno sbranata: sessanta a quattro e argomento chiuso.

Fatte le due carezze ai sindaci ed incassato il portafogli politico, alla Regione sono tornati a soffrire della sordità che impedisce di recepire le voci dalle province. Nel pieno rispetto del principio Passata la festa, gabbato lo Santo. Così, tolta una Mastrobuono, a Roma si apprestano ad impacchettarne un’altra e mandarla al suo posto: si chiamasse Macchitella, D’Urso o chicchessia. Oltretutto con i poteri da commissario. Come i consoli nelle colonie.

I sindaci o si ascoltano sempre o non si ascoltano mai. Non è dignitoso interpellarli solo quando bisogna avere l’avvallo politico per togliere di mezzo un direttore generale che per 18 mesi non ha fatto altro che scavarsi la fossa, rischiando di trascinarci anche l’intero Centrosinistra. E quei sindaci ora dicono una cosa molto chiara: no ad un Commissario, si ad un manager proveniente dal territorio.

Non è una questione di campanile. Ma di prudenza. Visto il trattamento riservato all’ospedale di Alatri e quello che sta accadendo al SS Trinità di Sora, vista pure la miliardata di ulteriori tagli in arrivo a carico delle Regioni, un eccellente manager alla Mastrobuono non potrebbe fare altro che mettere mano al bisturi e tagliare ancora. E una volta fatto il lavoro sporco gli si darebbe il biglietto di ritorno a Viterbo o lo si farebbe sfiduciare dai sindaci. Invece, con un manager del territorio la storia sarebbe diversa: ha il problema di non poter scappare, la faccia deve portarla in giro tutti i giorni da queste parti, ci penserebbe mille volte prima di tagliare in un ospedale dove potrebbe finire ricoverata in caso d’urgenza, sua moglie, sua figlia, sua madre, la madre di sua moglie, la figlia delle amiche, la moglie e dei suoi amici, senza contare compagni di scuola, zie e vecchi commilitoni degli scout.

Non è un caso se gli ultimi due manager locali della Asl di Frosinone hanno fatto entrambi una brutta fine: uno ha lavorato fino a quando gli è scoppiato il cuore, l’altro lo hanno sollevato dieci giorni dopo che ha sbattuto il telefono in faccia ad un uomo di Sanità potentissimo al quale aveva detto no alla soppressione di Ostetricia a Sora ed Alatri ma anche ad un altro scippo milionario su una fattura, è tra i 50 top manager della short list ma per lui una Asl non s’è trovata.

I sindaci, una brutta figura storica l’hanno già fatta: è stato necessario che scendesse in campo un quotidiano, Ciociaria Editoriale Oggi, con la sua firma politica più prestigiosa, Corrado Trento, che ha passato un’intera domenica a telefonare a 77 sindaci per dargli voce in due pagine di giornale. Altrimenti non fiatava nessuno. In altri tempi, a mobilitarli avrebbero provveduto le segreterie politiche dei Partiti o avrebbe alzato la voce l’ente Provincia. Ma forse questa volta non si sono mossi scientemente: se Zingaretti ha lasciato in braghe di tela i sindaci, a loro li ha lasciati con le mutande rotte, facendo capire che con il commissariamento non li calcola proprio.

Il mondo civile non finisce dopo Cinecittà, acqua e fogne sono arrivate da tempo anche in Ciociaria: è ora che i sindaci ne prendano atto e smettano di farsi trattare come burini di periferia.