La politica assente mentre la Sanità arranca

I sindaci, i consiglieri regionali e i parlamentari sono scomparsi dal dibattito politico sulla sanità provinciale. Dimostrando, ancora una volta, che non sanno andare oltre il giudizio “politico”. Utile per bocciare l’operato dell’ex manager Isabella Mastrobuono, strategico per cercare di ottenere un presidio o un reparto in più nell’Atto aziendale, necessario per fare delle campagne elettorali.

In questi giorni si sta discutendo della possibilità di assumere o meno cento medici alla Asl. Per fronteggiare una carenza di organico spaventosa. Nessuno interviene.

Sempre in questi giorni è emerso drammaticamente il problema della raccolta del sangue. Nessun sindaco o politico ha sentito l’esigenza di dire la sua.

Allo stesso tempo, nessuno è più andato a verificare le Case della Salute: se funzionano o non funzionano. Anche qui silenzio tombale. Eppure ad ottobre avevano risposto in massa all’appello di Mauro Buschini e Mario Abbruzzese per votare “contro” la Mastrobuono. Salvo eclissarsi nuovamente e scoprire ogni tanto che i Pronto Soccorso sono affollati o che per effettuare un determinato esame è necessario aspettare 6 mesi oppure rivolgersi ad un privato.

Fra le altre cose i bilanci della Asl sono on line: basta consultarli e capire come stanno le cose. Dove si deve intervenire e dove no.

Il sindaco ha un ruolo fondamentale sul proprio territorio anche dal punto di vista sanitario. Potrebbe interessarsi, partecipare in prima persona e non delegare. Limitarsi ad alzare la manina ogni due anni è riduttivo e umiliante sotto il profilo politico.

La politica non vuole una Sanità che funziona, vorrebbe ancora un repartuccio sotto casa per cercare di guadagnare qualche voto.

Capito perché la provincia di Frosinone ha una sanità da … codice rosso?