Natalia: «Troppe, continue, imposizioni al direttivo di Forza Italia»

di DANIELE NATALIA
Membro del Coordinamento Provinciale di Forza Italia

Stimato Direttore,
leggo con piacere i Suoi articoli soprattutto perché tra i vari commentatori dei fatti e cronache del territorio è uno dei pochi che dice quello che pensa senza particolari vincoli di soggezione. A volte centra la notizia in modo perfetto, a volte un po’ meno, soprattutto quando i Suoi fidi informatori non riescono a riferire nel giusto modo quanto accaduto.

E purtroppo è successo anche a proposito dell’articolo che mi riguarda. (Leggi qui il precedente) Non vorrei dilungarmi troppo nella replica perché lo ritengo noioso per chi legge ma è doveroso una precisazione per correttezza nei confronti di chi sta condividendo con me il percorso politico in Forza Italia. E mi riferisco al direttivo provinciale, capeggiato dall’amico Pasquale Ciacciarelli, direttivo che sta lavorando alacremente per portare avanti i principi del partito, per stare vicino alla gente e per dare uno stimolo al territorio soprattutto nel settore produttivo.

Arrivo al dunque. Proprio in ragione dell’attività politica, dei risultati elettorali, e del continuo incremento di simpatizzanti che il partito sta ottenendo, ho voluto esternare in modo chiaro e deciso che, pur comprendendo che è giusto per un militante di partito adeguarsi alle varie direttive che vengono dall’alto, ero e sono contrariato circa le continue imposizioni che autorevoli dirigenti del partito (che a malapena conoscono la Ciociaria) impongono al nostro direttivo proprio nel momento in cui lo stesso esprime in modo tangibile la buona politica. E sia altrettanto chiaro che ciò è possibile solo perché il gruppo è coeso, in sintonia e supervisionato dall’Onorevole Mario Abbruzzese che giammai ha sopito la voglia di fare di ciascuno, anzi, ha messo tutti in condizione di potersi esprimere liberamente dentro e fuori il partito. Ma con una sola regola, e cioè il rispetto delle regole di partito (passi il gioco di parole).

E allora dentro il partito bisogna starci, bisogna esprimere le proprie idee nelle sedi preposte ma soprattutto non ci si raccomanda (in questo caso) a suocera perché nuora intenda, mancando poi sistematicamente gli incontri di confronto.

Questo ho contestato. E l’occasione del congresso di Ferentino ha confermato il mio rammarico poiché un paese dove la partecipazione politica (attraverso un vero tesseramento) è vitale, e lo è grazie soprattutto all’impegno della squadra del responsabile regionale giovanile di F.I. Luca Zaccari, non può subire alcun rallentamento, solo per quieto vivere con chi non partecipa.

Tutto il resto del Suo commento, per quanto simpatico, non mi appartiene, men che mai l’intenzione di formare un’altra componente, perché condivido la linea e mi trovo benissimo con l’attuale direttivo provinciale a cui rinnovo, come ho fatto nell’ultima riunione, l’invito ad andare avanti senza timori reverenziali se non sono funzionali alla crescita del partito.

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Prendiamo atto della circostanza che Daniele Natalia si trovi «benissimo con l’attuale direttivo provinciale» e che, a suo modo di vedere, le lettere con cui il Responsabile Organizzazione nazionale ed il Coordinatore Regionale di Forza Italia dicono che i congressi di questi giorni stiano avvenendo al di fuori delle loro stesse indicazioni, sono «continue imposizioni che autorevoli dirigenti del partito (che a malapena conoscono la Ciociaria) impongono al nostro direttivo». Tutto il resto del Suo intervento, per quanto simpatico, non sposta di una virgola la nostra ricostruzione.
Al.Po.