Amazon, il J’Accuse di Ferraguti

Silvio Ferraguti 20150723
di SILVIO FERRAGUTI
Responsabile Attività Produttive Forza Italia Lazio

Cosa deve fare un imprenditore più che rimanere ad investire in un territorio “massacrato” (sì “massacrato”) da una classe politica impalpabile e arrogante?

Dopo aver letto alcune esternazioni, che definire demagogiche è un piacevole eufemismo, sento il dovere di rispondere alle prese di posizione della senatrice Maria Spilabotte, del Partito Democratico. Quest’ultima, avventurandosi in una ricostruzione sul mancato investimento di Amazon in provincia di Frosinone, ha sostanzialmente incolpato gli imprenditori di tale “fallimento”.
Ma come si permette? Ha la più pallida idea la senatrice di cosa significa fare impresa? Soprattutto in provincia di Frosinone?

Cosa deve fare un imprenditore oltre che pagare gli oneri per i costi di costruzione, gli oneri di urbanizzazione, gli oneri di assegnazione all’Asi, gli oneri al Genio Civile, all’Asl e ai VV.FF?

Cosa deve fare più di lasciare ad un fisco patrigno e ostile alle imprese qualcosa come il 68,4% di tasse? Cosa altro deve fare? Tutto ciò senza ottenere alcun tipo di servizio in cambio, infrastrutture, servizi connessi e quelle opere obbligatorie per gli enti.

Cosa deve fare un imprenditore più che lottare ogni giorno con una burocrazia tentacolare e passare da una conferenza dei servizi all’altra senza ottenere risposte? Cosa deve fare più che continuare a confrontarsi con enti come la Regione o la Provincia che nulla risolvono, capaci soltanto di promesse non mantenute?

La senatrice Spilabotte dovrebbe conoscere le situazioni di tante aziende che volevano investire in provincia di Frosinone, ma che poi hanno desistito o meglio sono scappate via a causa della carenza di opere di urbanizzazione e infrastrutturali che, seppur a carico degli enti preposti, ne avrebbero dovuto loro assumerne l’onere. La realtà è che la parlamentare del Partito Democratico non sa di cosa parla e invece di chiedere scusa per il fatto di non aver fatto nulla per questo territorio si permette perfino di giocare allo scaricabarile e di puntare l’indice contro persone che garantiscono posti di lavoro, pagano gli stipendi a madri e padri di famiglia e continuano ad investire in una provincia che oltre a tutte le già note carenze, non ha alcuno sgravio fiscale e nessun tipo di incentivo.

Le famiglie di questo territorio stanno soffrendo una crisi durissima per l’assoluta incapacità della politica di agire, di assumere delle decisioni, di mettersi in gioco per questa terra. La politica pensa esclusivamente (e sottolineo esclusivamente) alle proprie poltrone, ai propri stipendi, ai propri privilegi; aspetta, accontentandosi delle briciole che cadono dai tavoli romani anziché “combattere” per il nostro territorio.

Da quanti decenni la provincia di Frosinone attende il collegamento tra la Ferentino-Frosinone-Sora e la Sora-Avezzano? Vogliamo parlare del “bluff” dell’aeroporto e dell’interporto? Vogliamo parlare degli enti inutili tenuti in vita solo per assicurare poltrone?

Un imprenditore deve lottare da solo: tasse e burocrazia impediscono lo sviluppo, in questi anni, la classe politica della nostra provincia è stata capace del ”nulla”. Ripeto, nulla! Solo arroganza e fallimenti. Dove sono le risposte vere, dove sono i fatti?

Non ci sto ad accettare lezioni da chi non ha mai conosciuto la trincea del lavoro e si permette di condannare una categoria che letteralmente “butta il sangue” per produrre e dare lavoro rischiando e rimanendo in fabbrica “32” giorni al mese, per 16 ore al giorno.

Però non sono stupito, dal momento che il Governo Renzi continua a parlare di una ripresa che non c’è, “sparando” cifre sul Jobs Act che puntualmente vengono smentite dalle agenzie nazionali ed internazionali.

Altresì, mi chiedo cosa stia facendo il Consorzio Asi per rendere questo territorio appetibile. Niente di niente. Non voglio tornare sulla situazione di Amazon, (che fra l’altro conosco bene, comunque meglio di chi cerca solo di nascondere la verità), sono “scappati” perché tutti volevano essere “interlocutori primari” ma nessuno ha creato le condizioni affinché il colosso del commercio elettronico si insediasse nel nostro territorio.

Confermo quanto scritto giorni fa: “in provincia di Frosinone esiste un combinato disposto tra incapacità della politica e sentimento ostile alle imprese”. Così non si va da nessuna parte. Ma non si tratta di una notte dove tutti i gatti sono neri. C’è una politica che blatera ed una imprenditoria che produce e “prova a resistere”, malgrado la politica!

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