La rivoluzionaria verità denunciata dal prefetto (di G.D’Amico)

di Guido D’AMICO
Presidente nazionale
ConfimpreseItalia

 

 

Non c’è nulla di più rivoluzionario della verità. Il prefetto di Frosinone Emilia Zarrilli ha detto la verità. I silenzi che sono seguiti alle sue parole fanno capire che ha messo il dito nella piaga. (leggi qui ‘Nessuno risponde al prefetto’)

 

Però i silenzi vanno spezzati perché soltanto dal confronto si può migliorare una società.

 

Il prefetto Zarrilli ha detto:

“Sono arrivata qui da una situazione completamente differente e ho trovato una connivenza stratificata a tutti i livelli. Dalla mancanza di cultura e dalla poca sinergia per far sviluppare questo territorio sono derivate in passato desertificazione industriale e aggressione ambientale perché qui ognuno va per la propria strada”.

Emilia Zarrilli ha ragione su tutto, senza se e senza ma.

 

Non è forse vero che il male atavico di questa provincia è l’assoluta incapacità di fare squadra, che porta ognuno a pensare solo a distruggere e mai a costruire?

 

La desertificazione industriale è sotto gli occhi di tutti. Le multinazionali hanno abbandonato questo territorio, aziende storiche come la Permaflex, la Videocolor-Videocon. Tante altre si sono dovute arrendere, moltissime altre sopravvivono con gli ammortizzatori sociali senza prospettive di sviluppo.

 

Il risultato quale è stato? Imprese ridotte al lumicino, migliaia di posti di lavoro in fumo, padri e madri di famiglia senza prospettive, ragazzi che se ne vanno, impoverimento globale e sistematico, crollo dei consumi. C’è stato qualcuno che ha pensato di fare squadra? No.

 

L’aggressione ambientale è evidente: l’inquinamento è una piaga di vaste aree della provincia. Da anni sentiamo parlare della bonifica della Valle del Sacco, ma si tratta di parole vuote. Senza che seguano fatti concreti. La lotta all’inquinamento e le operazioni di bonifica sono fondamentali sia da un punto di vista di risanamento del territorio ma anche per invogliare le aziende ad investire. Certe operazioni di bonifica non possono essere sostenute dai singoli. Anche qui: si è fatto squadra? No.

 

Quando il Prefetto parla di poca sinergia e di mancanza di cultura in tal senso dice forse qualcosa che non esiste? No. Emilia Zarrilli ha avuto il coraggio di “urlare” che il re è nudo.

 

La provincia di Frosinone ha avuto mille opportunità: aeroporto civile, interporto, centro fieristico, università, parco giochi, superveloce, sede distaccata della Corte d’Appello. Tutte perse, svanite, andate altrove. A Latina, a Valmontone.

 

Emilia Zarrilli ha centrato il problema, anche sul piano della cultura. Invitare il Prefetto ad una manifestazione non è solo un segnale di rispetto istituzionale, è anche e soprattutto un modo per veicolare le ricchezze che un territorio ha. E’ un ragionamento di condivisione, evidentemente estraneo a molti.

 

Nonostante tutto questo, però, bisogna riconoscere anche le innumerevoli potenzialità e le grandi eccellenze presenti su questo territorio: dall’università ad aziende internazionali che tutti ci invidiano. E le possibilità, per questa meravigliosa terra, sono ancora molte grazie a una serie di progettualità​ che stanno nascendo.

 

Sua Eccellenza Emilia Zarrilli non ha certo bisogno di una difesa d’ufficio. Ma credo che vada spezzato un silenzio “peloso” che fa male al territorio perché evidenzia un provincialismo che si nutre di forma e non di sostanza, di ipocrisia e non di verità.

 

Il Prefetto Zarrilli ha ragione e, conoscendola, sono sicuro che non si fermerà.

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